Nuova sanità, più poteri all’assessore: avrà il controllo sull’Ares e sui dirigenti

Otto aziende sanitarie locali e una Ares, l’Azienda regionale della salute, depotenziata rispetto alla bozza presentata a settembre dal presidente della Regione, Christian Solinas. Nella riforma varata prima di Natale, l’assessorato e la stessa Giunta acquistano un potere che prima non era previsto. Qualche esempio. L’Ares, che sostituisce la precedente Ats, nota come Asl unica, svolge una serie di funzioni per conto delle aziende sanitarie, è centrale di committenza e seleziona il personale. Tutto questo, però, “con il coordinamento dell’assessorato della Sanità”, è scritto nero su bianco nel testo di riforma. Ancora: il direttore generale dell’Ares esercita i propri compiti in conformità con l’atto aziendale elaborato sulla base di linee guida stabilite dalla Giunta su proposta dell’assessore della Sanità. Sempre l’esecutivo approva in via definitiva la dotazione organica dell’Ares e, per quanto riguarda invece le Asl, ha il potere di disporre la sospensione cautelare dei dg dall’incarico, e anche di dichiararne la decadenza se ricorrano gravi morivi.

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Poteri aggiuntivi della Giunta a parte, la riforma si distingue per il ripristino di otto Asl con personalità giuridica e autonomia patrimoniale: saranno costituite a partire dal primo gennaio 2021 e fino ad allora saranno gestite da otto commissari straordinari. Si tratta di Sassari, Gallura, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano, Sulcis e Cagliari. Quest’ultima avrà competenza anche sul territorio della Città metropolitana. Gli altri enti previsti  sono l’Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione G. Brotzu (Arnas), le Aziende ospedaliero universitarie (Aou) di Cagliari e Sassari, l’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna (Areus), l’Istituto zooprofilattico della Sardegna (Izs), e l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna (Arpas). Una novità in ambito Areus riguarda l’operatività del Numero unico d’emergenza (Nue) 112 e del numero per le cure non urgenti 116117.

Le finalità della riforma sono descritte nei primissimi articoli. Ecco quelle che più qualificano il ddl che presto entrerà in commissione Sanità del Consiglio regionale: garantire livelli essenziali assistenza (Lea) in modo omogeneo su tutto il territorio, avvicinare sensibilmente al cittadino e ai territori l’erogazione di tutte le prestazioni sociosanitarie, definire l’assetto Asl sulla base della conformazione orografica sarda, limiti della viabilità e delle peculiari condizioni abitative e demografiche, infine adottare il metodo della prevenzione attraverso promozione corretti stili di vita.

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