“Ci sono voluti ben 73 giorni alla fine dei quali il presidente Christian Solinas, come nella migliore tradizione dei Governi della Prima Repubblica, ha riesumato la ‘Giunta balneare’ per superare l’impasse dovuto alle difficoltà di mettere insieme gli appetiti di una maggioranza sempre più litigiosa”. Così il consigliere regionale del Pd, Piero Comandini, sul pacchetto di sei nomine ufficializzate oggi. “Sono stati scelti assessori – ha scritto ancora l’esponente dem – senza tenere conto di competenze e capacità. Anzi: meno sono competenti, meglio è. Oggi i sardi hanno assistito ad una falsa partenza: quanto ancora dovremo aspettare per avere un Governo autorevole e non un’agenzia del dire e non del fare?”.
Sulla composizione della nuova Giunta è intervenuto anche il segretario del Pd, Emanuele Cani. “Se la situazione non fosse grave e, soprattutto, non riguardasse la massima istituzione regionale ci sarebbe quasi da ridere. Invece capita proprio alla Regione Sardegna. L’esempio che arriva dal governatore è pessimo. Per nominare l’esecutivo che dovrà occuparsi dei problemi dell’isola il vicepremier Salvini aveva annunciato che sarebbe bastato un quarto d’ora, il governatore ha impiegato due mesi e mezzo. Subito dopo l’elezione aveva poi annunciato una serrata selezione dei curricula affinché ci fosse una certa attinenza tra competenze e deleghe. Così non è stato. Basta vedere il profilo di buona parte degli assessori – conclude il segretario del Pd sardo -, per notare quanto poco rispondenti siano alle competenze richieste. Competenze che in qualche caso, proprio non ci sono. Sarà curioso di capire come si vogliono affrontare le diverse vertenze aperte e con cui si dovranno fare i conti in futuro”.