Michela Murgia: “Nessuna possibilità di convergenza col Pd. Noi siamo liberi”

Nuova presa di distanze di Michela Murgia dal Partito democratico. In un post sulla sua pagina Facebook la scrittrice si rivolge a quanti, di area democratica, hanno guardato con interesse al suo percorso. Ed esclude che ciò sia avvenuto perché esistano delle affidinità tra il Pd e “Sardegna Possibile”. La ragione, afferma, è un’altra: che, al contrario del Pd, “Sardegna Possibile” è un’organizzazione libera.

Scrive la Murgia: “Mentre i giornali ci informano che il presidente Pigliaru ha messo le “diplomazie del Pd al lavoro per cercare una proposta unitaria” (prima non c’era? Bello scoprirlo ora), mi sento di fare una richiesta pietosa agli amici e alle amiche ancora in buonafede del Pd: cessate di dire che tra SardegnaPossibile e Pd c’erano gli estremi per convergere”.

“E’ un falso ideologico bello e buono – continua la scrittrice – ma capisco che ad alcuni di voi serva come alibi per giustificare la pruriginosa attrazione extraconiugale che avete provato per “Sardegna Possibile”. Fate pace con l’idea che se vi siete sentiti attratti dal nostro percorso non è perchè “alla fine ci somigliamo”, ma perchè noi abbiamo avuto il coraggio di essere fino in fondo quello che voi vorreste essere e non potete: liberi”

Il post ha raccolto quasi 1200 “mi piace”, 200 condivisioni e centinaia di commenti. La Murgia è intervenuta più volte per rispondere. Tra i commenti più letti quello di Marco Orrù: “ Ho votato Pigliaru alle elezioni, ti giuro, per libera scelta, senza costrizioni. E mi sembrava che una convergenza ( che non vuol dire una omologazione) ci potesse essere. Non credo fosse un peccato sperarlo. E davvero non capisco il senso di questo post”. E Rita Cannas: “Io sono e resto di sinistra e non indipendentista proprio con “Sardegna Possibile”, senza compromessi, visto che l’indipendenza della Sardegna non era nel programma e “Gentes” e “Comunidades” non sono liste indipendentiste”.

Si è evidentemente aperto un dibattito interno alla coalizione che ha sostenuto Michela Murgia e che è stata esclusa dal consiglio regionale (nonostante i 76mila voti ottenuti dalla candidata) per i meccanismi della legge elettorale. Il confronto è tra quanti hanno aderito al progetto pur non riconoscendosi della prospettiva indipendentista di Progres (l’unico partito della coalizione, per il resto formata dalle liste civiche Gentes e Comunidades) e quanti, invece, considerano l’indipendentismo come il principale punto programmatico da cui ripartire. Sullo sfondo il giudizio sulla stessa natura del Pd come partito “riformabile” o, invece, come organizzazione non diversa da quelle “italiane” del centrodestra.

Nei giorni scorsi Michela Murgia aveva pubblicato un altro post nel quale ribadiva che “l’orizzonte primario” della sua azione politica resta la Sardegna e faceva sapere di aver rifiutato due proposte di candidatura alle Europee, una delle quali nella lista Tsipras.

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