In Sardegna servono 334 medici di base, perché tante sono le sedi vacanti. Il centrodestra ha fatto un bando a cui hanno risposto in 173. Ovvero il 51,79 per cento dei posti disponibili. L’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, è comunque ottimista e dice in buona sostanza di essere stato più bravo di chi l’ha preceduto.
Le graduatorie con le 173 domande sono “pubblicate e disponibili online nell’albo pretorio dell’Ares”, la Asl unica del centrodestra. I 334 riguardano le sedi vacanti del 2021 e sono così ripartite: “112 nel territorio dell’Asl di Cagliari; 59 a Sassari; 45 a Nuoro; 36 a Oristano; 25 nel Sulcis; 24 in Gallura; 24 nel Medio Campidano; 9 in Ogliastra. I medici candidati – prosegue la nota stampa – avranno tempo quindici giorni per presentare eventuali istanze di riesame della propria posizione, dopodiché si passerà alla pubblicazione delle graduatorie definitive e quindi all’assegnazione degli incarichi nelle sedi bandite”.
Nieddu vuole aspettare questa scadenza e dice: “Per tracciare un bilancio attendiamo la conclusione dell’iter e l’assegnazione vera e propria delle sedi. Contiamo, grazie all’importante accordo raggiunto per le sedi disagiate e disagiatissime, di dare una risposta soprattutto a quei Comuni che cronicamente faticano a trovare medici disposti a ricoprire incarichi. Di sicuro il divario tra il numero delle domande e il totale delle sedi a disposizione evidenzia ancora una volta l’urgenza di una riforma dell’assistenza primaria a livello nazionale”.
Nieddu fa sapere ancora di “aver messo in campo ogni strumento a nostra disposizione, recuperando i gravi ritardi sui bandi accumulati nel tempo. Ricordo che nel 2019, all’inizio dell’attuale legislatura, risultavano non ancora assegnate le sedi vacanti dal 2014 al 2017 (Ugo Cappellacci al governo della Sardegna). Abbiamo recuperato il pregresso e bandito le sedi del 2018 (Francesco Pigliaru governatore), del 2019 (Christian Solinas presidente da marzo), del 2020 e ora il 2021. Inoltre abbiamo dato gambe a un accordo per le disagiate e disagiatissime” prevedendo “incentivi ai medici che le sceglieranno”.
Nieddu conclude così: “Garantire l’assistenza primaria ovunque è sempre stata ed è ancora oggi la nostra priorità. Per sopperire alla carenza di medici siamo intervenuti con forza anche sulla programmazione, mancata per troppo tempo, aumentando in modo esponenziale le borse di studio, ma su questo fronte servono risposte immediate. Parliamo di una criticità a livello nazionale che dovrà essere ai primi posti dell’agenda del prossimo Governo e purtroppo a oggi l’allarme lanciato delle Regioni è rimasto pressoché inascoltato a Roma”, conclude l’assessore.