Il Mater Olbia, super-ospedale del Qatar in Gallura, è in ancora alto mare. Lo conferma l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, che ha fatto un sopralluogo nelle scorse settimane. “Abbiamo trovato un cantiere, non c’erano assolutamente i requisiti per l’accreditamento”. Ad aprile l’esponente della Giunta Solinas era andato – assieme all’assessore al Bilancio, Giuseppe Fasolino, e al deputato leghista, Guido De Martini, membro della commissione Sanità alla Camera – a vedere di persona la struttura gallurese finanziata da Qatar Foundation, Fondazione Gemelli e Regione. Dopo una serie infinita di annunci, la partenza del mater Olbia sembra sempre imminente, ma continua a slittare da anni e le attuali condizioni preoccupano la Giunta regionale.
LEGGI ANCHE: Mater Olbia: mani di Qatar e Vaticano nell’affare che stravolge la sanità sarda
Al termine di quella visita l’assessore Nieddu aveva parlato degli obiettivi (“abbattimento della mobilità passiva dei pazienti verso le strutture sanitarie fuori dall’isola”) e delle condizioni del Mater Olbia “la struttura è tecnologicamente avanzata. Confidiamo che possano essere superate le problematiche e che venga garantito l’obiettivo di farne anche un centro di ricerca all’avanguardia”. Ma nell’Isola è alto il timore per l’apertura di un ospedale che assorbirà una grande fetta di finanziamenti destinati alla sanità sarda.
Davanti alla commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Domenico Gallus, l’assessore ha mostrato le sue perplessità sulle condizioni generali della struttura sanitaria e, soprattutto, sulla convenzione firmata dalla Regione con il Mater Olbia. Il presidente Gallus e i consiglieri Antonello Peru (Forza Italia) e Giorgio Oppi (Udc) hanno auspicato che, a fronte dei 60 milioni garantiti al Mater Olbia, la Sardegna abbia un livello di eccellenza in campo sanitario che limiti i viaggi della speranza, che costano alla Regione 77 milioni di euro, oltre al grave disagio che subiscono o malati sardi.