Alessio Loi, dirigente del Consiglio regionale in pensione, entra all’Ente lirico di Cagliari. Nel Consiglio di indirizzo (nome nuovo dato al Cda con la legge Bray) lo ha nominato ieri la Giunta, in rappresentanza della Regione. Negli uffici della massima assemblea sarda, Loi era anche il segretario della commissione Bilancio. Ovvero, verbalizzava i lavori. Poi il pensionamento, ma viste le sue competenze in materia di gestione finanziaria, l’Esecutivo guidato da Francesco Pigliaru ha deciso di affidargli l’incarico nel Cdi.
Con Loi sono completi i 4/5 del nuovo Consiglio, proprio quando si è fatto durissimo lo scontro al Lirico: di lunedì sera la lettera aperta di Massimo Zedda, presidente del Cdi in qualità di sindaco di Cagliari, visto che l’amministrazione è socio fondatore dell’Ente insieme a Regione e ministero dei Beni culturali (Mibact). Quello del primo cittadino è stato un attacco frontale al sovrintendente Mauro Meli, scaduto l’8 novembre ma ancora in carica per l’ordinaria amministrazione. Meli, dal canto suo, ha replicato con altrettanta asprezza, minacciando di andare in Procura per un j’accuse considerato non vero.
La designazione di Loi, sebbene si tratti di un tecnico, è comunque espressione della maggioranza del Pd che sembra orientata verso la riconferma di Meli, il quale è amico personale dell’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci. Ma lo stesso può dirsi della minoranza interna al Partito democratico che conta tra gli esponenti diversi “Amici del lirico”, tra cui Tore Cherchi e Benedetto Barranu. Decisivo sarà pure il parere della sottosegretaria Francesca Barracciu, non fosse altro che per completare il nuovo Cdi del Teatro manca solo il rappresentante del Mibact. Nel Consiglio ci sono pure il magistrato Mario Marchetti, appena riconfermato dal Comune di Cagliari, e Antonello Cabras, presidente della Fondazione Banco di Sardegna, ovvero l’azionista privato che copre con propri fondi oltre il 5 per cento del Fus (Fondo unico per lo spettacolo).
L’unica incertezza sul Lirico riguarda gli equilibri politici tra Pd e il partito di Zedda, cioè Sel. Resta infatti da capire quanto i democratici vogliano insistere nel riconfermare Meli, dal momento che il rapporto tra il sindaco e il sovrintendente sembra ormai definitivamente compromesso. E tuttavia tra i due non è mai corso buon sangue: lo scorso 27 gennaio, quando Meli è stato scelto dal centrodestra per guidare il Lirico, Zedda ha spinto sino alle fine per Paolo Micciché. In questo quadro, una eventuale riconferma di Meli potrebbe creare qualche frizione in Consiglio regionale, dove i vendoliani solo il secondo partiti della coalizione con quattro eletti.
Al. Car.
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