“Adozione dello stato di emergenza con rinvio di 12 mesi del termine per pagare le bollette energetiche”. La proposta arriva dal Distretto rurale della Barbagia che ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ai partiti e ai movimenti impegnati nella competizione elettorale.
Secondo il presidente del Distretto, l’avvocato Efisio Arbau, bisogna “dichiarare, ai sensi degli articoli 7 e 24 del Decreto legislativo 1/2018, lo stato di emergenza conseguente al combinato fenomeno calamitoso rappresentato dalla guerra in Ucraina, la crisi diplomatica e l’indotta crisi energetica che scarica sugli imprenditori e le famiglie dei costi insostenibili nel breve e medio periodo”.
Dice Arbau: “Questa dichiarazione consentirebbe nell’immediato, e a costo zero per le casse pubbliche, di prorogare di 12 mesi tutti i termini di scadenza delle bollette energetiche sino a tutto il mese di settembre 2023 e con scadenze sino al 2024, con l’obbiettivo di consentire un ordinato insediamento del nuovo Governo, verificare gli sviluppi diplomatici internazionali, prendere atto dell’impatto che la mancanza di fornitura di gas russo ha sul sistema produttivo europeo e, soprattutto, trovare uno strumento giuridico e finanziario che sterilizzi definitivamente l’aumento spropositato ed insostenibile dei costi energetici”.
Per Arbau, “il meccanismo di proroga e sospensione dei pagamenti delle bollette è già stato sperimentato in zone territoriali limitate, nel caso di eventi calamitosi quali i terremoti. L’effetto sarebbe quello di evitare la recessione, salvare le imprese dal fallimento, gli operai dalla perdita del lavoro e le famiglie dal disastro”. Per i produttori di energia, invece, non ci sarebbero contraccolpi perché “in questi mesi hanno, in tutto il continente europeo, extra profitti importanti, il rinvio dei termini di pagamento non significa certo la cancellazione dei crediti”.