Legge elettorale, il centrodestra: sbarramento per le coalizioni al 10%. Ma l’opposizione: “Niente da fare”

Soglie di sbarramento del 10 % per le alleanze e del 5% per le forze politiche che si presentano da sole ed esprimo un proprio candidato governatore. E’ la proposta che è emersa dal vertice di maggioranza convocato a Villa Devoto per fare il punto sulla legge elettorale regionale, dopo lo stallo che si è prodotto in aula e le polemiche che hanno investito proprio le soglie di sbarramento. Quindi: cancellazione della soglia del 3% per le singole liste all’interno della coalizione, ma i seggi verranno assegnati solo ai quozienti pieni non calcolando i resti.

Il centrodestra va avanti anche con la legge sulle primarie per l’indicazione del candidato governatore, sulla cui proposta si confronterà direttamente con lo stesso presidente Cappellacci. Sulle Province, invece, qualsiasi decisione viene rimandata ad un vertice successivo che sarà convocato dopo il varo della riforma elettorale. Infine, dopo una visione d’insieme sulla legge per il taglio dei consigli di amministrazioni di enti, società e agenzie regionali, la maggioranza ritiene urgente definire le presidenze delle tre commissioni, Riforme, Industria e Urbanistica, ancora rette dai vice presidenti dopo le dimissioni di Paolo Maninchedda (Psd’Az), Alberto Randazzo (Pdl) e Matteo Sanna (Fdi).

“Sulla legge elettorale non sono condivisibili sbarramenti alle forze politiche, alle coalizioni e alla rappresentanza di genere”. Con queste parole la coalizione di centrosinistra, riunita oggi al tavolo di via Emilia a Cagliari, ha confermato la linea sulla riforma del voto stabilita nell’incontro con i capigruppo della scorsa settimana. In particolare i diversi partiti, che oggi hanno ascoltato la relazione sul tema del capogruppo dei democratici Giampaolo Diana, hanno espresso apprezzamento per l’azione dei consiglieri del centrosinistra.

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