Laurea e docenze a Solinas in Albania, il rettore di Tirana: “Non lo conosciamo”

Alessandra Carta

“Scandalo / Parla per la prima volta il rettore Arben Gjata“. Così, nel sottopancia del tg, su Euronews Albania, si legge in merito al “governatore della Sardegna indagato nel suo Paese per corruzione”. Gjata guida l’Università di Tirana e smentisce che l’ateneo abbia dato a Christian Solinas “la laurea honoris causa in Medicina” o le docenze promesse dal Dg Roberto Raimondi, il professore a tempo determinato in materie sanitarie nominato lo scorso 25 agosto da Solinas all’Autorità Eni Cbs, rimosso l’altro giorno dallo stesso capo della Giunta insieme ad altri quattro direttori generali e accusato dalla Procura di Cagliari dello stesso presunto reato di cui Solinas è chiamato a rispondere (qui l’editoriale del direttore Guido Paglia)

Dunque Euronews Albania apre la finestra sulla vicenda che vede protagonista Solinas. Il rettore ha fatto precedere l’intervista da un post pubblicato su Facebook in cui viene difesa l’onorabilità dell’ateneo. È scritto: “In merito alla notizia che il presidente della Sardegna ha ricevuto titoli accademici dall’Università di Medicina di Tirana, dichiaro nella carica di Rettore che il signor Solinas non ha mai fatto parte del personale accademico né ha ricevuto alcun titolo onorario dalla facoltà di Medicina”.

Il rettore fa quadrato intorno al ‘suo’ ateneo ma non cita mai Raimondi che a Solinas ha promesso tutto il pacchetto “laurea più docenze” per il tramite di Christian Stevelli, l’amico personale del presidente ‘promosso’ consulente in Regione dopo la vittoria alle Regionali del 2019. La stessa notizia sullo scandalo a Palazzo è proposta anche dalla Tv Klan, la Rai dell’Albania.

Dalla traduzione delle dichiarazioni rilasciate dal rettore emerge con chiarezza il fastidio. Tanto che Gjata dice che “i pubblici ministeri italiani dovrebbero chiarire la situazione”. Al lavoro c’è Giangiacomo Pilia, il titolare del fascicolo che ha fatto finire sul registro degli indagati non solo Solinas, Stevelli e Raimondi, ma pure Roberto Zedda, l’imprenditore di Cagliari che dal capo della Giunta ha acquistato per 550mila euro un rudere stimato dal perito della Procura in 50mila euro. Ma il ministero dei Beni culturali ne pagherebbe al proprietario appena 15mila, nel caso in cui lo espropriasse per un supremo interesse pubblico, essendo l’imnmobile sui monti di San Barbara, a Capoterra, classificato come bene di “interesse storico”.

Per il magistrato inquirente, quel pagamento dieci volte superiore al valore di mercato è una tangente. Mentre la corruzione nel triangolo Solinas-Stevelli-Raimondi sta nel fatto che un incarico pubblico è stato scambiato per un interesse privato, sempre stando alle ipotesi della Procura. Ogni giorno che passa sta diventando per Solinas una discesa all’inferno, politicamente parlando. Si aggiunga la vicenda del pc del governatore su cui pendeva un provvedimento di sequestro. Ma quando le Fiamme gialle, due venerdì fa sono andati in Regione, non l’hanno trovato. Solinas, il lunedì dopo, ha presentato formale denuncia di furto: il governatore, per il tramite dei suoi avvocati, ha fatto sapere di aver lasciato il pc in auto. Nella notte qualcuno ha sfondato un cristallo e gliel’ha portato via.

Alessandra Carta

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