Sardigna Natzione, il partito indipendentista guidato da Bustianu Cumpostu, invita a disertare le urne. “Un non voto politico e consapevole”, si legge in una nota diffusa che Consiglio nazionale che si è “riunito in via straordinaria”, fanno sapere da Sni.
Gli indipendentisti vogliono esprimere così “il rifiuto verso il sistema politico italiano che vede la Sardegna come il suo territorio d’oltremare da usare e consumare solo ed esclusivamente per i propri interessi, interessi noti e più volte denunciati”. L’appello di Sardigna Natzione è rivolto a tutti coloro “che amano la Sardegna”, l’obiettivo è “non dare il voto a chi si è prestato ai partiti italiani per continuare ad umiliare e dominare il nostro popolo“.
Cumpustu fa di conto: “Alle prossime elezioni politiche in Sardegna i candidati sono 149 espressi da 17 partiti tutti aventi simboli e dirigenze appartenenti al sistema politico esogeno italiano”. Il leader si Sni parla di aspiranti parlamentari “imposti dallo stesso sistema, peraltro in uninominale o in liste bloccate previ giuramenti di fedeltà e obbedienza ai rispettivi partiti”. Per i sardi, dunque, “votare per un qualsiasi candidato di tale sistema significa accettare la dipendenza e rinunciare ad essere padroni del proprio futuro e della propria terra lasciandola in mano a chi vi ha imposto servitù intollerabili, incompatibili e impeditive di qualsiasi sviluppo autopropulsivo e autodeterminato”.
Infine la riflessione sul perché nessun partito dell’Isola si sia presentato alle urne, nemmeno nei collegi uninominali dove non è previsto lo sbarramento del 3 per cento a livello nazionale. “L’indipendentismo sardo, in seria sofferenza organizzativa – conclude Cumpostu – non è stato in grado di formare una Casa comune dei sardi, come nel 2018 e nelle precedenti elezioni politiche, non è riuscito a dare nella scheda elettorale un luogo dove esprimere il rifiuto della dipendenza”.