Da Ente Foreste ad Agenzia, Zuncheddu (Sl): “Rischio speculazione”

“Dietro l’Agenzia Foretas aleggia lo spettro liberista delle dismissioni e della speculazione”. È l’allarme di Sardigna Libera, che critica la soppressione dell’Ente foreste e la sua sostituzione con un nuovo soggetto giuridico. Una scelta – scrive la leader Claudia Zuncheddu in una lettera al presidente della Regione, Francesco Pigliaru – “che preoccupa noi sardi, come è stato già denunciato dai sindacati”. La privatizzazione di un ente pubblico “non garantisce – spiega – la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio forestale-ambientale e delle attività tradizionali ad esso connesse. L’affidamento della neo Agenzia ad un amministratore unico, come prassi nelle aziende private, attribuisce a questa figura ampi poteri sia sulle scelte occupazionali, con la libertà di attribuire lavori in house e/o esternalizzazioni, che nelle possibili cessioni di aree di pregio su cui la speculazione privata punta gli occhi non da oggi”. Per Sardigna Libera l’Ente pubblico “va adeguato e migliorato alle nuove esigenze ma non di fatto soppresso. In tutti i comuni dell’Isola gli operai dell’Ente Foreste sono in progressiva riduzione, con pesanti ricadute sull’economia delle famiglie e degli enti locali, mentre avanza lo spopolamento soprattutto nelle zone interne con la desertificazione e l’abbandono dei territori. È compito della politica gestire in modo virtuoso il bene pubblico, non a colpi di privatizzazione, ma incentivando i controlli e la prevenzione rispetto anche agli incendi e alla speculazione sulle foreste”. “Il disegno di legge per la Riforma del Piano forestale regionale risponde a logiche estranee alla nostra Isola. Dietro l’Agenzia Forestas aleggia lo spettro liberista delle dismissioni e della speculazione che in Italia ha arricchito solo certi privati” continua Claudia Zuncheddu, che rivolge un appello al Consiglio regionale. “Deve vigilare e porre fine – conclude – a un lungo elenco di Leggi, come questa, varate dalla politica sarda per condannare e opprimere i sardi”.

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