Lai vicepresidente del Consiglio regionale. Ha dieci anni meno di Renzi

Sarà Eugenio Lai (Sel) il nuovo vicepresidente del Consiglio regionale: classe 1985, sindaco di Escolca, Lai è il più giovane onorevole di questa legislatura.

Il centrosinistra ha deciso: sarà Eugenio Lai il nuovo vicepresidente del Consiglio regionale, in quota maggioranza. Lai – nato il 19 maggio 1985, sindaco di Escolca, una laurea in Scienze politiche, un figlio in arrivo, cacciatore per diletto – è il più giovane onorevole di questa legislatura eletto con Sel nella lista di Cagliari. Un mix di esperienza e rinnovamento che ha convinto prima i vendoliani e poi la coalizione a chiudere l’accordo sulla sua designazione. Per il centrodestra è stato indicato l’azzurro Antonello Peru, sorsese di nascita, al secondo mandato nell’Aula di via Roma.

Il Consiglio regionale della Sardegna ha dunque il suo vice in pectore, e Lai dovrebbe essere il più giovane onorevole della storia autonomista a ricoprire l’incarico, certamente uno dei più giovani a entrare nell’Assemblea, battuto negli ultimi trent’anni solo da Claudia Lombardo, Alberto Randazzo e Matteo Sanna. La Lombardo, forzista, presidente uscente, venne eletta per la prima volta nel 1994, a 21 anni. Randazzo, anche lui azzurro, cominciò la sua prima legislatura (adesso è alla quarta) nel 1999, a 28 anni. Stessa età per Sanna che incassò l’ingresso in Aula nel 2004, con Alleanza nazionale.

A guardare le carte di identità, Lai ha trent’anni in meno rispetto al presidente Ganau e dieci in meno di Matteo Renzi, l‘enfant prodige assoluto della politica italiana. Ma la nomina di Lai mette soprattutto un po’ di pace dentro Sel, visto che il sindaco-onorevole è considerato un fedelissimo di Michele Piras, il deputato ai ferri corti col senatore Luciano Uras, storico leader sardo del partito.

La designazione di Lai è venuta fuori dopo il vertice di coalizione che ieri ha visto Pd e alleati riunirsi a Oristano: il metodo seguito per scegliere l’Ufficio di presidenza è stato quello del peso elettorale di ciascun partito. Ragion per cui Sel, seconda forza del centrosinistra poco sotto il 6 per cento, ha avuto la meglio sul Centro Democratico che voleva indicare alla vicepresidenza Anna Maria Busia, avvocatessa cagliaritana, una delle quattro donne (su 60 consiglieri) di questa XV legislatura.

La regola del consenso elettorale varrà anche per la scelta dei due questori e del segretario dell’Aula che completeranno l’Ufficio di presidenza. Quanto ai questori il nome sicuro è quello di Alessandro Unali, il poliziotto di Sinistra Sarda, il cartello elettorale formato da Rifondazione (di cui Unali è rappresentante) e dai Comunisti italiani. La seconda nomina se la contendono il Pd e il polo sovranista che in Aula darà vita al gruppo Soberania e indipendentzia, composto da RossoMori, Partito dei sardi e iRs. Chi non la spunterà sul questore, indicherà il segretario dell’Aula.

L’Ufficio di presidenza verrà eletto nella seduta di giovedì e per questo stamattina si incontrano i capigruppo di maggioranza e di opposizione che devono accordarsi sull’ordine del giorno. Nel pomeriggio, invece, si ritrovano i consiglieri del Pd per fare definitivamente il punto sugli incarichi. In discussione ci sono anche le sei presidenze delle commissioni consiliari, e il Partito democratico dovrebbe prendere in mano tre.

A proposito delle commissioni, si fa sentire il pressing di Sel che sta rivendicando la presidenza del Bilancio, un incarico di fatto già assegnato dal Pd a Franco Sabatini, il consigliere ogliastrino che nella legislatura appena finita era il vice. Ma i vendoliani insistono con l’indicare Francesco Agus, il più votato del partito lo scorso 16 febbraio. In teoria, per questa ragione, ad Agus sarebbe dovuta andare la vicepresidenza dell’Aula, ma è stato lo stesso consigliere a fare un passo indietro puntando su un ruolo più operativo come la guida di una commissione. Ma adesso per il Bilancio a Sel manca l’intesa.

Alessandra Carta

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