Tre mesi di esercizio provvisorio di bilancio. Così ha deciso il Consiglio regionale che questa mattina ha dato il via libera al documento della Giunta dopo una discussione in cui non sono mancate le polemiche. Il disegno di legge è stato approvato con trenta voti favorevoli e quattro contrari e la necessità di attendere l’approvazione della Finanziaria nazionale che libererà le risorse ottenute dalla Regione, grazie all’accordo sulle entrate siglato col Governo dal presidente, Christian Solinas, e l’assessore al Bilancio, Giuseppe Fasolino, a Roma. Ed è stato questo uno dei motivi sui quali l’opposizione ha attaccato la Giunta sottolineando che, costringere l’amministrazione al bilancio provvisorio delle entrate romane avrà un effetto negativo sull’economia. Davanti a questi attacchi è stato lo stesso Fasolino a rispedire al mittente le accuse, ricordando che nei primi tre anni in cui al governo della Regione c’era il centrosinistra guidato da Francesco Pigliaru, “è sempre stato richiesto il ricorso all’esercizio provvisorio e la finanziaria è stata approvata ad aprile il primo anno, a marzo il secondo e il terzo anno”. Per il relatore di minoranza, Cesare Moriconi (Pd), non sarebbe stato necessario attendere la manovra nazionale e la Regione “avrebbe potuto ritenere sicure le somme che il Governo ha riconosciuto alla Sardegna”. Un coro al quale si è aggiunto il consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, che ha sottolineato che l’accordo siglato con Roma “presenta dei rischi”.
Ma il titolare del Bilancio non ci sta e dopo aver ricordato che “l’attuale esecutivo è stato insediato soltanto lo scorso aprile“, è ritornato sull’accordo ammettendo il fatto che sia “perfettibile ma è la migliore intesa della storia della Regione“. Inoltre “è fondamentale non solo dal punto di vista politico ma anche sotto il profilo tecnico. “Senza quell’intesa – ha spiegato l’assessore – non si sarebbe potuto dilazionare il disavanzo e non avremo potuto, dunque chiudere la legge finanziaria”. Infine, Fasolino ha fatto una ricognizione sugli interventi strategici, inseriti nella prima bozza della Finanziaria, come “gli stanziamenti in favore del comparto dell’artigianato e degli Enti locali”.