Entrate, firmato l’accordo col Governo. Solinas: “Nuove occasioni di crescita”

L’intesa Stato-Regione sulla vertenza entrate è arrivata al traguardo. Questo pomeriggio, a Roma, nella sede del ministero degli Affari regionali, il presidente della Regione, Christian Solinas, assieme all’assessore al Bilancio, Giuseppe Fasolino, ha firmato l’accordo insieme al ministro, Francesco Boccia e al sottosegretario all’Economia, Antonio Misiani. L’accordo, già noto nei suoi passaggi fondamentali, consentirà innanzitutto la riduzione della cifra che la Regione è costretta a garantire come accantonamento per contribuire al risanamento della finanza pubblica. Si passerà dagli attuali 536 milioni a 333 all’anno, con un risparmio di 153 milioni di euro. Nell’accordo c’è anche la restituzione delle cifre degli anni scorsi, una partita che per il 2018 e 2019 vale complessivamente 412 milioni di euro che rientreranno nelle casse regionali. Nell’intesa, il governatore ha voluto inserire un grande piano infrastrutturale, in grado di colmare il gap su scuole, strade e strutture sanitarie, grazie a un investimento che ammonta a 1,6 miliardi di euro. Solinas è intervenuto a chiusura dell’incontro per sottolineare soprattutto lo “spirito collaborativo che le parti hanno saputo mettere in campo”. Il governatore guarda al futuro sottolineando l’entità finanziaria, oltre che politica dell’accordo: “Per la Sardegna si aprono nuove prospettive di crescita e investimenti”.

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Il governatore, dopo aver siglato l’intesa, ha voluto precisare che “è stata portata a termine un’annosa vicenda e lo facciamo in maniera importante per la Sardegna”. A supportare questa tesi, Solinas cita i numeri: “Da qui al 2033, abbiamo 4,3 miliardi di euro tra spese per investimenti e conto trasferimenti. Una cifra che ci permetterà di avviare un grande piano di interventi infrastrutturali per i beni culturali, strade e scuole, ma soprattutto per restituire all’economia sarda lo sprint che serve a dare lavoro e benessere”. Per fugare i dubbi su chi giudica questo accordo poco conveniente, il presidente precisa che “si tratta di risorse aggiuntive, non dell’ennesima rimodulazione che abbiamo conosciuto negli anni passati. Sottoscriviamo un accordo che porta risorse nuove per l’Isola”. Tra le priorità ci sono gli ospedali per “restituire strutture all’altezza della domanda di salute dei sardi”, ma non solo, perché in cima alla lista ci sono anche “le strade, gli investimenti nelle zone interne e la valorizzazione dell’immenso patrimonio di beni archeologici e culturali per dare sfogo a un modello di sviluppo e un’economia del turismo che renda viva la Sardegna tutto l’anno”. Concluso l’accordo per il presidente della Regione è il momento del “pragmatismo perché adesso dobbiamo lavorare per spendere queste risorse in maniera ragionevole e restituire ai sardi dignità e speranza”.

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L’assessore Fasolino parla di “risultato importante perché questi soldi devono essere una leva economica per raggiungere gli obiettivi occupazionali, che ora non abbiamo, e i risultati economici per riuscire a superare questo momento di crisi”. L’incontro di questo pomeriggio è stato aperto da un breve intervento del ministro Boccia che ha definito l’accordo “di portata storica” per un’intesa che ha determinato molti problemi nei rapporti tra lo Stato e la Sardegna. Dello stesso parere anche il vice ministro, Misiani: “Risaniamo uno squilibrio forte, annoso e ingiusto nei confronti della Sardegna”che ha elencato gli elementi finanziari dell’accordo.

Appena chiuso l’accordo cominciano ad arrivare le prime proposte per come spendere le risorse che arriveranno da Roma. Il consigliere regionale di Cambiamo – Udc, Antonello Peru, suggerisce “un rilancio del settore turistico, con interventi infrastrutturali da realizzare per la riqualificazione del patrimonio immobiliare dell’isola dell’Asinara“. Un progetto atteso da anni e per il quale “si possono utilizzare le volumetrie esistenti senza dunque intaccare il patrimonio ambientale”. Il settore dell’agricoltura necessita di “interventi di ammodernamento tecnologico, in grado di rendere il nostro comparto competitivo e all’altezza delle sfide del mercato e delle esigenze attuali”. Infine la sanità: “Ho segnalato la necessità di realizzare due nuovi ospedali, uno a Sassari ed uno ad Alghero, sfruttando sia le opportunità di finanziamento pubblico che l’aiuto che può arrivare anche dai privati”.

M. S.

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