La Sardegna impugna l’autonomia differenziata davanti alla Corte costituzionale. Todde: “Legge che ci danneggia”

La Regione ha ufficialmente impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge sull’autonomia differenziata. La delibera è stata approvata in tarda mattinata dalla Giunta guidata da Alessandra Todde. Secondo l’esecutivo, il contenuto della legge “appare lesivo per l’autonomia regionale sia nella sua interezza che anche per una serie di specifici motivi che riguardano, in particolare (ma non solo), singolarmente gli artt. 1, 2, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 10 e 11”.

“Una legge che mina la nostra specialità, che ci danneggia e che rappresenta una minaccia per il principio fondamentale di uguaglianza tra tutti i cittadini – ha detto la presidente -. Sono orgogliosa che la Sardegna sia capofila in questa battaglia, in difesa di chi ha di meno e contro la volontà di questo governo di aumentare una disparità inaccettabile tra i territori. La Sardegna non può tollerare una legge che favorisce le Regioni più ricche, a discapito dell’equità e della solidarietà nazionale oltre che delle prerogative costituzionali che ci sono state riconosciute attraverso il nostro Statuto. Stiamo lottando per garantire che ogni sardo e ogni cittadino italiano siano trattati con la stessa dignità e avere le stesse opportunità, ed è nostro dovere opporci a scelte politiche che indeboliscono il nostro Paese, vorrebbero silenziare le Regioni più povere e metterci gli uni contro gli altri”.

Nel provvedimento di 55 pagine che contiene il ricorso vengono enunciati i principali punti dell’impugnazione. Secondo la Regione sarda la legge viola l’art. 116, comma 3 della Costituzione, eccedendo i limiti previsti per l’autonomia differenziata, e anche il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, non prevedendo adeguate forme di coinvolgimento delle stesse Regioni nel processo. Inoltre, così come formulata la legge consentirebbe il trasferimento di intere materie alle Regioni, anziché solo di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”.

“La delega al Governo per la determinazione dei Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) è carente di principi e criteri direttivi – spiega la Giunta Todde – Viola le prerogative delle Regioni a statuto speciale, in particolare della Sardegna, e non rispetta le procedure previste dallo Statuto speciale della Sardegna per il trasferimento di funzioni e risorse e rischia di accentuare i divari territoriali e violare i principi di solidarietà e uguaglianza”. Il ricorso argomenta nel dettaglio come “questi vizi di costituzionalità ledano le competenze e l’autonomia della Regione Sardegna”, che chiede quindi l’annullamento totale o parziale della legge.

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