La lettera a JLo, Truzzu esalta Cagliari. Il centrosinistra: “Diceva il contrario”

È già diventata scontro politico la lettera che Paolo Truzzu ha spedito ieri a Jennifer Lopez. Il sindaco di Cagliari, in una missiva ripresa anche dalla stampa nazionale, ha invitato la cantante e attrice a trasferirsi nel capoluogo dell’Isola, visto che lei stessa, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, ha fatto sapere che vorrebbe vivere in una città italiana a misura d’uomo e dove si mangia buon cibo. L’opposizione di centrosinistra è andata a recuperare tutti i commenti fatti da Truzzu durante la campagna elettorale delle Comunali 2019 e anche nelle ultime settimane. Dalle sue dichiarazioni viene fuori una città diversa da come il primo cittadino l’ha raccontata  a JLo.

Il primo a far notare l’incongruenza è stato l’ex assessore allo Sport e alla Pubblica istruzione, Yuri Marcialis. “Sono felice – si legge nel post – che il sindaco Truzzu, con la sua lettera a Jennifer Lopez, abbia finalmente smentito la sua maggioranza di destra affermando che a Cagliari la qualità della vita è alta. Di fatto ha confermato ciò che il centrosinistra, supportato anche dagli studi de Il Sole 24 Ore, dice da diversi anni. Ancora: “Le forze politiche di destra e Truzzu, dalla campagna elettorale di inizio 2019, hanno disegnato Cagliari come una città sporca, insicura e per certi versi morente, arrivando addirittura a nominare un assessore alla Sicurezza: mancava solo la polizia militare. Ma, non avendone la possibilità, si sono accontentati della cavalleria leggera municipale. Ieri, finalmente, hanno reso merito amministrazione di centrosinistra evidenziando come come Cagliari sia vivibilissima e fruibilissima per le esigenze di Jlo, la quale vorrebbe anche andare in bicicletta per le vie della città”.

Le frasi specifiche di Truzzu le hanno recuperate, in un altro post, i consiglieri Francesca Mulas e Marco Benucci. Si comincia da due stralci delle dichiarazioni programmatiche fatte dal sindaco lo scorso ottobre. Il primo: “Da diversi anni i cittadini e residenti si lamentano che alcune aree di Cagliari siano poco sicure: degrado, atti di vandalismo, microcriminalità, innegabilmente peggiorate dal punto di vista della sicurezza”. Il secondo: “Molti monumenti sono chiusi, mancano servizi, attività di informazione che potrebbero trasformare Cagliari in un grande attrattore turistico. Negli ultimi anni Cagliari è cresciuta ma non possiamo affermare che sia davvero una città turistica. Castello, il quartiere più visitato della città, è accessibile con difficoltà, non ha un infopoint né un bagno pubblico, le torri pisane sono chiuse, il Bastione è un cantiere perenne, l’Anfiteatro visitabile sono con i binocoli”.

Viene poi citato un passaggio contenuto nella delibera sulla sicurezza approvata a dicembre dalla Giunta Truzzu. È scritto: “Alcune vie e piazze del centro sono alla mercè di malintenzionati che, sbronzi o per la voglia di trasgredire, sono soliti danneggiare l’arredo urbano, far baccano, disturbare i nostri concittadini. Alcune piazze sono diventate teatro di lanci di bottiglie, scontri tra ragazzi, liti per futili motivi” frequentate da “spacciatori, persone poco raccomandabili, delinquenti”.

Per mettere in evidenza la differenza, Mulas e Benucci scrivono di nuovo quello che Truzzu ha messo nero su bianco nalla lettera alla Lopez. “Cagliari non è proprio piccola ma ti invito a venire a vivere qui, troverai tutto ciò che ti serve: la possibilità di riprendere gli spazi della propria vita, camminare per le vie del centro senza improbabili scocciatori, a contattato con gente discreta e attenta a non oltrepassare la privacy altrui, proprio come siamo noi sardi e cagliaritani. Potrai frequentare splendide spiagge, apprezzare tramonti mozzafiato, vivere la straordinaria nidificazione dei fenicotteri rosa, gustare una splendida cucina e scoprire la storia e la cultura di una terra che è stata la culla di una antica civiltà e di una città capitale del Regno”.

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