Istituzione nel bilancio della Regione di un fondo straordinario sperimentale da 20 milioni di euro all’anno per un triennio destinato all’occupazione di migranti, ma anche di cittadini sarde, nelle aziende agropastorali della Sardegna: si calcola di coprire duemila nuovi posti di lavoro. È la proposta del coordinamento nazionale del movimento La Base all’attentato incendiario contro l’ex scuola di Polizia penitenziaria di Monastir, destinata a diventare un centro di accoglienza. Il progetto, spiegano i promotori, ha l’obiettivo di “rafforzare l’economia delle zone interne e la coesione sociale, potenziando un settore trainante dell’economia sarda”. Secondo il movimento, “è crescente il numero dei sardi che lasciano l’Isola per la mancanza di opportunità di lavoro, in cinque anni oltre 6.600 persone. Sono, viceversa, circa ottomila a oggi da ottobre 2015 gli sbarchi di migranti in Sardegna e seimila coloro che attualmente sono ospitati nell’Isola”.
“Un fenomeno che genera notevoli difficoltà per la complessa macchina organizzativa – sottolinea La Base – I risultati sono diffidenza da parte dei cittadini verso lo straniero, preoccupazione per la situazione igienico sanitaria, episodi di criminalità per ora localizzati con l’assalto a Sinnai a un centro di accoglienza e l’attentato all’ex scuola di Polizia Penitenziaria di Monastir”. Viene posto l’accento sull'”inoperosità dei migranti, talvolta anche contro la loro volontà, per i quali manca del tutto una fase due dopo la prima accoglienza”. (Ansa)