“Terroristi islamici in carcere in Sardegna, all’Asinara? No, grazie”. La presa di posizione arriva non dall’Isola ma addirittura dal segretario della Lega, Matteo Salvini. Una netta smarcatura rispetto alla proposta choc del Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, rilanciata dai big del partito: il senatore Calderoli e il presidente della Regione Lombardia, Maroni. Mentre il fronte sardo di “Noi con Salvini”, aveva preso le distanze.
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Così su Facebook Salvini argomenta la sua bocciatura: “La Sardegna ha già pagato le scelte e le devastazioni dello stato italiano: io lavoro perché questa splendida isola diventi la capitale mondiale del turismo, e torni una terra dove i giovani possano lavorare e avere un futuro, non un residence per terroristi”.