Imu agricola, Scano (Anci): “Ecco perché ho detto di non pagare ancora”

Il presidente di Anci Sardegna, Pier Sandro Scano, spiega perché ha detto ai contribuenti di non pagare ancora l’Imu agricola del 2014.

La sua, di fatto, è una temporanea chiamata alla disobbedienza civile, lanciata invitando i contribuenti a non pagare ancora l’Imu agricola, che va versata entro il 10 febbraio. Ma Pier Sandro Scano, presidente di Anci Sardegna, spiega la scelta, motivata nel perimetro della legalità col ricorso all’istituto giuridico del “ravvedimento operoso”, ovvero il provvedimento col quale si possono spontaneamente regolarizzare errori o illeciti fiscali pagando un tributo anche dopo la sua scadenza.

Presidente, come mai questa momentanea chiamata alla disobbedienza civile?

Da sindaco sono un pubblico ufficiale e un ufficiale di governo. Quindi non posso certo incitare a violare le leggi. Io, attraverso una nota stampa, ho fatto altro.

Cosa?

Ho informato i contribuenti, i quali non solo hanno il diritto di sapere che l’Imu agricola va pagata entro il 10 febbraio. È stato mio dovere ricordare pure che il prossimo 17 giugno il Tar del Lazio si pronuncerà sui ricorsi dei Comuni contro i decreti ministeriali sull’Imu agricola: il primo datato 28 novembre 2014 e il secondo, correttivo, del 24 gennaio 2015. Precisamente il numero 4.

Cosa avete chiesto per via giudiziaria?

La cancellazione dell’Imu agricola relativa al 2014. Ma aggiungo anche un’altra cosa sulle mie funzioni di pubblico ufficiale e di ufficiale di governo: i cittadini hanno il diritto di sapere che esiste l’istituto giuridico del ravvedimento operoso: entro un certo lasso di tempo, permette di sanare il mancato versamento di un tributo, sostanzialmente senza sanzioni.

Tra il decreto del 28 novembre e quello correttivo del 24 gennaio, l’effetto in Sardegna è stato che l’Imu agricola va pagata in 161 Comuni anziché in oltre 290. Tuttavia vedete il bicchiere è sempre mezzo vuoto?

Certo che sì. L’Imu agricola sul 2014 va cancellata perché lede in tutta evidenza il codice etico del contribuente. Intanto l’obbligo del pagamento è stato deciso a fine novembre, quindi imponendo un’illegittima retroattività.
Ma più ancora: il governo di Matteo Renzi ha reintrodotto l’Imu agricola.

Per il 2015 l’obiettivo qual è?

Noi chiediamo che vengano rivisti i criteri applicativi e impositivi. Quelli utilizzati col decreto ministeriale del 24 giugno hanno dato vita a un incredibile cumulo di incongruenze.

In Sardegna ci sono, per esempio, i casi di Arzachena e Baradili: nel primo, Comune costiero e non povero, l’Imu agricola non si paga; nel secondo, collinare e non ricco, invece sì.

Questo è uno dei paradossi.

Ad Arzachena perderete voti.

La serietà dello Stato vien ben prima dei voti.

Le tre tipologie utilizzate dal governo Renzi per decidere se applicare (o meno) l’Imu agricola non sono sinonimo di serietà?

Più che altro non si capiscono né si comprendono le ragioni della classificazione contenuta nel decreto definitivo e correttivo, il già citato numero 4. Il Governo ha tolto, per esempio, il parametro dello svantaggio che a un Comune dava diritto all’esenzione. È stato lasciato il solo criterio del territorio montano. Ciò con motivazioni misteriose che hanno dato luogo a una serie di assurdità. Noi abbiamo citato i casi sardi, ma questo vale in tutta Italia. La battaglia sull’Imu agricola non riguarda la nostra Isola, ma l’intero Paese. E infatti viene portata avanti dall’Anci nazionale di concerto con le associazioni regionali.

Lei ha chiesto alla Regione di impugnare il decreto ministeriale. In viale Trento lo faranno?

Al momento non ho avuto interlocuzioni. Ma l’assessore all’Agricoltura, non più tardi di qualche giorno fa, ha detto che la Regione non esclude alcuna strada per contrastare il provvedimento.

Per correggere i criteri dell’Imu 2015 la battaglia legale è aperta. In Parlamento come ci arrivate?

Noi speriamo che ulteriori variazioni a vantaggio dei contribuenti possano essere ottenute attraverso la presentazione di emendamenti al decreto Mille proroghe. Stiamno lavorando in questo senso e ne sapremo di più nei prossimi giorni.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share