Il sardo escluso dalla programmazione Rai, Capelli (Cd): “Emendamenti pronti”

Il sardo non è una lingua di serie B. Escluderla dalla programmazione del servizio pubblico radio televisivo nella parte dedicata al nostro territorio è stato un atto discriminatorio in piena regola. Alla Camera daremo dunque battaglia affinché questo ddl di riforma Rai ritorni in carreggiata. Ho già predisposto un emendamento per consentire ai cittadini sardi di continuare ad assistere a trasmissioni nella propria lingua, sottoponendolo alla firma di tutti i colleghi parlamentari della Sardegna”. Lo rende noto il vicepresidente vicario del gruppo “Per l’Italia-Centro Democratico” alla Camera, Roberto Capelli.

“È a dir poco offensivo – sottolinea Capelli – giustificare questa decisione in nome dell’equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio, perché le regole o valgono per tutti o per nessuno. Mentre la lingua sarda è stata esclusa, la diffusione di trasmissioni radiofoniche e televisive in tedesco e ladino per la provincia autonoma di Bolzano, in ladino per la provincia autonoma di Trento, in francese per la regione Valle d’Aosta e in sloveno per il Friuli Venezia-Giulia, è stata invece garantita. Come dire, due pesi e due misure. Ci sembra davvero troppo: per la storia, la cultura e la dignità della nostra regione”.

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