A quattro giorni dal cosiddetto “conclave di Sanluri”, l’incontro tra assessori, consiglieri regionali, segretari di partito, parlamentari e sindaci del centrosinistra, Pietro Cocco, capogruppo del Partito democratico nell’Aula di via Roma, fa il punto su umori e traiettorie in maggioranza, e risponde al deputato-leader del Cd, Roberto Capelli, che in un’intervista a Sardinia Post ha contestato “lo strapotere” Dem negli equilibri della coalizione.
Lunedì siete tutti a Sanluri, dalla mattina alle 9. Cosa dovete decidere?
Attraverso otto tavoli tematici, metteremo sotto la lente l’azione della Giunta e del Consiglio, per capire eventuali correttivi da apportare.
Gira rigira si torna sempre al rimpasto. Lei, da soriano, la pensa come il suo leader che vorrebbe sostituire subito alcuni assessori?
Io credo che il quando non abbia senso, contano i risultati.
Come giudica questo Esecutivo?
Sta lavorando molto bene.
Allora perché cambiarlo?
Si può fare sempre meglio. La riunione di Sanluri, infatti, partirà dall’analisi dei contenuti, come ha chiarito il presidente Pigliaru, il leader della nostra coalizione.
Problema della leadership risolto, quindi.
Non è mai stato in discussione.
I piccoli partiti non la pensano allo stesso modo. Un periodo hanno contestato Soru, ora ce l’hanno con l’asse Pd-Pigliaru. Tanto che Capelli non esclude l’appoggio esterno del Centro Democratico.
A me pare una forzatura ingiustificata, quella del deputato. Poi certo, ciascun partito è libero di prendere le decisioni che vuole. Ma accusare il Pd di essere una forza tiranna che tutto domina, non corrisponde alla realtà, dal mio punto di vista.
Allora com’è la situazione?
Il Pd è il partito di maggioranza relativa, in Consiglio ha espresso 19 consiglieri sui 36 della maggioranza e democraticamente prende posizione sui temi, se dobbiamo restare nel campo strettamente politico della rappresentanza. Ciò vuol dire che non ci siamo affatto autosufficienti, ma facciamo parte di una coalizione. Per 15 mesi, il Pd, insieme a Sel, ha prestato un consigliere al Cd, in modo tale che il Centro Democratico potesse formare un gruppo autonomo in Consiglio. Non mi pare tirannia, né soffocare le forze alleate. Dirò di più: il Cd, con due consiglieri eletti, ha un assessorato. Se il Pd avesse dovuto rivendicare lo stesso metodo, avrebbe avuto diritto a 9 caselle di Giunta.
Perché il bisogno di litigare sempre?
In una maggioranza composita, è normale che emergano distinte posizioni. Bisogna però evitare che la politica dia il peggio di sé, questo sì.
Per tornare ai contenuti. Pigliaru l’ha detto anche nel vertice di maggioranza in Consiglio e lo ribadirà a Sanluri: avanti tutta con le riforme su Enti locali, Sanità e Regione. Siete d’accordo?
Il percorso è condiviso.
Dopo Sanluri il rimpasto uscirà dall’agenda politica?
Ripeto: dall’inizio della legislatura sono passati quindici mesi. Se anche ci dovessero essere cambi di assessori, non ci trovo nulla di scandaloso.
A Sanluri sono invitati anche i parlamentari?
Assolutamente sì.
Chi ha deciso gli inviti?
Le segreterie dei partiti.
I lavori chi li aprirà?
I segretari.
Le conclusioni?
Le farà il presidente Pigliaru.
Bilancio di questi primi quindici mesi di legislatura.
Superamento del patto di stabilità e relativa programmazione unitaria dei fondi. A febbraio abbiamo approvato la prima manovra del centrosinistra, da 7 miliardi col solo vincolo del pareggio di bilancio da rispettare. Si aggiungano i 5,5 miliardi di risorse europee e i 450 milioni di residui passivi rimessi a correre. Questa maggioranza ha fatto dell’istruzione una priorità: 40 milioni per l’edilizia scolastica e 720 in tre anni per il progetto Iscol@. Per rilanciare l’occupazione e l’inclusione sociale, solo l’ultimo stanziamento è stato di 444 milioni. Pensiamo anche alla vertenza aperta con lo Stato sulle servitù militari: dopo 30 anni il presidente Pigliaru è riuscito a ottenere la riapertura del confronto, la Sardegna punta a un progressivo alleggerimento delle basi, a partire dai tre poli di Quirra, Perdasdefogu e Capo Frasca.
La Giunta, però, è decisamente più veloce del Consiglio.
Il Consiglio potrebbe essere più veloce, sì. Spetterà comunque all’Aula approvare le riforme rilanciate dal presidente, per riorganizzare gli Enti locali, razionalizzare la sanità visto il disavanzo di 400 milioni lasciato in eredità dal centrodestra e rimodulare le competenze degli assessorati.
A Sanluri chiederete che nel pacchetto di riforme venga inserita anche quella di Area.
Il Pd è stato accusato da Capelli di bloccare la riorganizzazione dell’Azienda per l’edilizia pubblica. Io spero che ci si renda conto di quanto sia importante una ristrutturazione di questo tipo: aprire il dibattito sull’assegnazione di eventuali nuovi poteri a un ente, sino a trasformarlo in agenzia dei lavori pubblici, mi pare doveroso e necessario. Ogni riforma strutturale, come quelle già fatte e le altre che continueremo a varare, richiedono dibattito e condivisione. È una questione di metodo.
A Sanluri ci sarà spazio per le doglianze dei partiti alleati del Pd?
La riunione di lunedì sarà l’occasione per discutere con franchezza anche di questioni politiche. La Sardegna avrà solo da guadagnarci con una maggioranza che trova l’unità su ogni fronte d’azione.
Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)