“Una scelta per preservare il futuro, una scelta di civiltà“. Questa la reazione dell’associazione ambientalista Gruppo d’intervento giuridico dopo la decisione del Governo di impugnare il Piano Casa della Sardegna diventato legge due mesi fa. “È stata accolta la richiesta del Grig trasmessa assieme alla petizione per la salvaguardia delle coste sarde – scrive il presidente Stefano Deliperi in una nota -, per il mantenimento dei vincoli di inedificabilità costieri stabiliti dalle normative vigenti e dal Ppr sottoscritta da quasi 40mila cttadini”. Inoltre, “il testo è denso di illegittimità, non potendo la Regione eludere l’obbligo di pianificazione paesaggistica congiunta in tutta quella fascia costiera e nelle aree agricole tutelate con vincolo paesaggistico”.
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Secondo la consigliera regionale dei Progressisti, Maria Laura Orrù, “cambia il Governo ma non la sostanza, il tanto discusso Piano casa è stato impugnato per grave incostituzionalità. La Giunta Solinas e la sua maggioranza prendano atto del fatto che non possono consentire una cementificazione selvaggia e irrispettosa del nostro territorio e dei nostri beni ambientali e paesaggistici. Dispiace perché la prepotenza e l’impreparazione di questa Giunta nell’affrontare il tema crea solo gravi danni ai cittadini sardi”. Per i deputati del Movimento Cinque stelle “c’era da aspettarselo”. Più volte, dice Paola Deiana, “abbiamo messo in guardia in Consiglio regionale, l’illegittimità era chiara, così come è palese che questo Governo regionale di centrodestra non ne fa proprio una giusta”. Soddisfazione da parte del collega Mario Perantoni: “Resta lo sconforto per l’ennesima dimostrazione di incompetenza e di totale indifferenza della giunta sardo-leghista al dialogo e alle indicazioni degli esperti”.
Soddisfazione anche per i rappresentanti di Legambiente: “È opportuna la deliberazione del Governo su una legge che intendeva far passare il principio per cui il governo del territorio non ha bisogno di regole e tantomeno di pianificazione paesaggistica e urbanistica – scrive l’associazione ambientalista in una nota – una legge che dispone una serie di regole provvedimenti in totale opposizione alle politiche innovative varate dalla Ue con il ‘Green Deal’ che richiedono una maggiore protezione dei territori”.
Il ricorso del Governo è una bella notizia anche per Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi: “Avevamo presentato un’istanza contro una legge che con l’alibi del Covid prevede 10 milioni di metri cubi di cemento su un’isola conosciuta per le sue bellezze naturali e inoltre autorizza irresponsabilmente la trasformazione di seminterrati e abitazioni”. Per il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’impugnazione “conferma la correttezza della dura battaglia fatta dalle opposizioni e sostenuta dalle associazioni ambientaliste contro una norma che consentiva la realizzazione di milioni di metri cubi di cemento, inaugurando una vera e propria deregulation urbanistica con un vero e proprio disastro dal punto di vista ambientale”.