Gli ex alleati mettono sotto accusa il sindaco: “Non spende i soldi, ovvero non amministra”

Alberto Corda, consigliere comunale dei Riformatori a Monserrato, mette sotto accusa il sindaco Tomaso Locci e diffonde, insieme al Direttivo politico del partito, un documento nel quale viene spiegata l’azione tenuta dal primo cittadino e dalla Giunta e considerata esecrabile dai liberal democratici. Corda ha così “informato i cittadini visto il perdurare del divieto d’ingresso in aula”. Ma il documento diffuso segna soprattutto la definitiva rottura tra Locci e i Riformatori, il partito sotto la cui bandiera Locci era stato candidato e sostenuto la prima volta nel 2016.

Dai Riformatori fanno notare intanto “il ritardo con cui il Rendiconto dell’anno 2021 è stato presentato dall’amministrazione: la scadenza era il 30 aprile”, invece il documento è arrivato “quattro mesi dopo”, sebbene “per le norme di contabilità l’omessa approvazione” dell’atto finanziario “comporta una diffida da parte della Regione e il successivo commissariamento del Comune”.

Scrive Corda: “Non capiamo la ragione per cui l’amministrazione Locci abbia atteso tanto e abbia voluto rischiare una sanzione così pesante. Dall’analisi dei documenti ecco che il primo elemento che balza subito in evidenza è la mancanza di programmazione; in pratica si usano ordinariamente strumenti straordinari. Sono state apportate 17 variazioni di bilancio, un vero record per numero e impegno di spesa”.

Ancora dalla nota dei Riformatori: “Spese correnti di poco più di tre milioni di euro con una variazione del 114,8 % rispetto alle previsioni; spese in conto capitale  previste pari a 6 milioni e 900mila euro, quelle effettive invece ammontano a 18.594.000 euro”. Non è finita: “Anche sull’avanzo di bilancio ereditato sono stati impegnati solo 5 milioni e 844mila euro, anche in questo caso meno della previsione iniziale”.

Sempre dalla nota firmata da Corda e dal direttivo del partito: “Persino in un momento di gravissima crisi economica, come quello che stiamo attraversando, non vengono mantenuti i parametri di efficienza dovuti tra cui l’indicatore sulla tempestività dei pagamenti che si attesta sui 47,84 giorni, con un ritardo che grava sulle imprese e che porterebbe ad interessi di mora automatici. Tutto ciò premesso si sottolinea anche l’atteggiamento sprezzante in corso di Consiglio, in quanto sarebbe stato opportuno sentire le argomentazioni degli assessori su ognuno dei loro mandati per capitolo di spesa, molti dei quali sono in mano al sindaco; nessuno di loro, invece, ha voluto riferire al Consiglio come ha speso le risorse a disposizione, visti i dati contabili, per capire perché anche dopo tanti annunci le risorse non sono state spese”.

Corda cita le “Politiche giovanili: il Consiglio ha autorizzato oltre un milione e 700mila euro, di cui spesi solo 295mila”. Sotto la lente pure “la missione Diritti sociali e famiglia: erano previsti 10 milioni e 130mila euro, ma stati impegnati poco più del 50%, cioè 5.467.251 euro, mentre in pagamento sono andati addirittura solo 3.958.763 euro, cioè il 30%”.
 
I Riformatori non ci stanno: “È gravissimo che la categoria di utenti che risente della incapacità di spesa di questa amministrazione sia rappresentata dai più deboli e da coloro che hanno maggiormente bisogno di aiuto. Al di là delle considerazioni fredde di tipo contabile, non può non evidenziarsi che il Consiglio Comunale nella seduta di Rendiconto, avrebbe potuto
sarebbe potuta  illustrare la rendicontazione sull’esercizio con apposita analisi sul raggiungimento di obbiettivi strategici, in molte occasioni annunciati con enfasi da questa Giunta, ed invece la seduta del consiglio comunale a ciò dedicata è stata liquidata del tutto sbrigativamente veloce con l’approvazione della maggioranza”.

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