La Sardegna ha ancora un miliardo di fondi europei da spendere entro la fine dell’anno. I soldi sono quelli della programmazione 2007-2013 e risultano divisi: per quanto riguarda le risorse strutturali Fesr destinate alla coesione economica, quindi a innovazione, ricerca, agenda digitale e sostegno alle piccole e medie imprese, sono stati utilizzati 856,2 milioni (il 63 per cento), a fronte di uno stanziamento di 1,360 miliardi. Avanzano quindi 854,84 milioni. Sul Fondo sociale europeo (Fse), per sostenere il lavoro, restano da spendere 173 milioni sui 675 a disposizione. L’Isola, finora, ha utilizzato 502 milioni (il 78 per cento).
I dati sono emersi durante la due giorni a Cagliari del Comitato di sorveglianza del Por Sardegna (Piano operativo regionale), ovvero l’organismo che si occupa di monitorare lo stato di attuazione della spesa. Nella tavola rotonda con la Giunta è stata anche discussa la strategia per il nuovo ciclo 2014-2020.
Il 17 giugno è programmato un altro incontro. “Oggi – ha detto l’assessore alla Programmazione Raffale Paci commentando la due giorni di confronto – facciamo il punto della situazione specifica per le diverse azioni con incontri tecnici sulla programmazione 2007-2013. Si tratta di un appuntamento importante, perché questo è il primo Comitato a cui partecipa la nuova Giunta regionale, e sia con la Commissione che con il Ministero siamo riusciti a evidenziare le criticità ereditate“.
Nella presentazione dei dati, è stato sottolineato che sul Fesr si è raggiunto il 34 per cento tra impegni e pagamenti, con un incremento del 32 per cento sui primi e del 16 per cento sui secondi. Tra i problemi evidenziati dalla Giunta, la lentezza del sistema autorizzativo regionale causato da difficoltà organizzative sui controlli di primo livello e da ritardi nell’automatizzazione delle procedure informatiche.