Tre richieste di condanna e una di assoluzione nei confronti dell’ex parlamentare Roberto Capelli. Si è chiusa così la requisitoria del pubblico ministero Marco Cocco al processo a Cagliari per peculato aggravato per l’uso dei fondi destinati al gruppo dell’Udc in Consiglio regionale.
Il magistrato dell’accusa ha sollecitato tre anni e mezzo per Franco Ignazio Sisinnio Cuccu, tre anni e due mesi per Antonio Cappai (noto Nello) e un anno – in continuazione con una precedente condanna a 4 anni e un mese che però la Cassazione ha ordinato di rideterminare per effetto di alcune prescrizioni – per Sergio Marracini. Già stralciate e dichiarate prescritte le posizioni del leader del partito in Sardegna, Giorgio Oppi, e dei fratelli Alberto e Vittorio Randazzo.
Per il pm c’è una differenza tra Roberto Capelli – difeso dall’avvocata Anna Maria Busia – e gli altri imputati. “Lui ha tenuto una contabilità non ufficiale, ma precisa e completa – ha spigato nella sua requisitoria – che teneva conto di tutte le entrate e le uscite, distinguendo le esigenze del partito Udc da quelle del gruppo. E quella contabilità è stata consegnata spontaneamente dallo stesso imputato al nostro ufficio”.
Non solo. “Ci ha indicato tutte le spese – ha proseguito il pubblico ministero – anche quelle che potevano essere dubbie o ambivalenti, decidendo di instaurare con l’ufficio un contraddittorio. E ha restituito quelle che sono apparse dubbie”. Capelli è passato poi col centrosininistra nella legislatura 2014-2019.
A settembre dello scorso anno si erano prescritte anche le imputazioni per gli ex consiglieri Andrea Biancareddu (rieletto e attuale assessore all’Ambiente) e Salvatore Amadu. I giudici della prima sezione penale presieduta da Tiziana Maronga hanno aggiornato il processo al 30 novembre per la sentenza.
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