Fase 2, Boccia sui passaporti sanitari: “Ad oggi non mi risulta che esistano”

“Il passaporto sanitario”, quello che il presidente Christian Solinas vuole rendere obbligatorio nell’Isola per contenere il rischio contagi, “non esiste”. Intervendo a Mattino Cinque, lo ha detto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, Boccia ha poi precisato: “Una cosa sono le singole narrazioni, ma servono regole certe. Quando ci sono questioni che impattano la salute pubblica, tutto quello che viene deciso deve passare dallo Stato. Si esprimerà il Parlamento. Che è sovrano e le Regioni dovranno adeguarsi”.

Stando a quanto detto dall’esponente del Governo, al momento è prematuro fare scelte. “Tra i diversi livelli dello Satato – ha continuato il ministro – i rapporti sono improntati su uno spirito di leale collaborazione. L’organizzazione territoriale resta di competenza delle Regioni, ma anche sull’eventualità di introdurre il passaporto sanitario bisogna fare un discorso unitario”. Di sicuro si saprà qualcosa a ridosso col 2 giugno, quando scade l’ultimo Dpcm e si capiranno meglio gli effetti sui contagi. L’intenzione del Governo è decidere sugli spostamenti in base “alle condizioni della singola regione. Se è a basso rischio, probabilmente sarà consentito lo spostamento dal 3 giugno”. Altrimenti verranno applicate altre misure.

A Roma hanno attivato n sistema di monitoraggio. Con gradi di rischio, appunto: basso, medio e alto. In quest’ultimo caso, “una regione non potrà ricevere ingressi”. E si suppone che i residenti, allo stesso modo, non potranno superare i confini territoriali. Quanto alla mobolità internazionale, anche su questo fronte “deve decidere lo Stato”. Ogni nazione, infatti, sta adottando proprie misure di contenimento del rischio contagi, modulate proprio sulla base della mappa degli infetti.

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