Entrate, dai Riformatori mega assegno in Regione: “Perso un miliardo di euro”

Un grande assegno da un miliardo di euro, con tanto di firma del premier Matteo Renzi, per ricordare che “queste risorse derivanti dalle accise sui prodotti petroliferi lavorati nella raffineria della Saras a Sarroch non sono state riconosciute alla Sardegna nel primo anno della Giunta Pigliaru”. Lo hanno consegnato idealmente oggi in Regione i Riformatori che hanno attaccato l’Esecutivo sulla mancata costituzione davanti alla Corte Costituzionale nel ricorso proposto dal Governo che ha impugnato la norma dell’ultima Finanziaria 2014 aprendo così un contenzioso sulle accise. Ora i Riformatori hanno chiesto di potersi costituire in giudizio sullo stesso ricorso per il quale la prima udienza è stata fissata per il 22 gennaio. Secondo il coordinatore regionale del partito, Michele Cossa, “la rinuncia a combattere da parte della Giunta è un fatto molto grave. Siamo qui per festeggiare, si fa per dire, il primo anno intero che si chiude senza il riconoscimento di quelle risorse”. Il responsabile del Centro studi dei Riformatori, Franco Meloni, ha stigmatizzato l’atteggiamento dell’Esecutivo che “ha deciso di non giocare la partita. Noi crediamo che invece occorra combattere per i propri diritti”. “Con questa azione dimostrativa, che non sarà l’ultima – ha sottolineato il capogruppo Attilio Dedoni – vogliamo ricordare che non si può dimenticare quanto questa Giunta non ha fatto per l’Isola. Ma non solo: questa Giunta ha tradito le aspettative dei sardi”. L’esponente dei Riformatori avvocato Roberto Frongia ha spiegato che il ricorso si basa “sulla sostanziale violazione della norma statutaria che prevede che fra le entrate spettanti all’Isola ci sono quelle che affluiscono ad uffici finanziari situati fuori dal territorio sardo. Quindi queste risorse devono essere date ai sardi”. Infine il deputato Pierpaolo Vargiu ha osservato che “il danno delle accise è emblematico ed è incomprensibile che la Giunta abbia rinunciato a combattere per una legge approvata da tutto il Consiglio regionale”.

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