Due sardi su 10 non si curano più. Ma l’assessore alla Sanità la chiama “propaganda”

Anziché preoccuparsi per il dato allarmente venuto fuori dal Rapporto Crenos 2023, presentato ieri a Cagliari, l’assessore alla Sanità, Carlo Doria, parla di “propaganda”. Il tema in questione riguarda il fatto che due sardi su dieci non si curano più, perché non hanno i soldi o perché le liste d’attesa sono troppo lunghe. Ma Doria ridicolizza l’emergenza.

Il 2021 – ha scritto l’assessore in una nota – non è stato un anno qualsiasi per la sanità dell’Isola, così come non lo è stato il 2020 e questo vale per l’intero sistema sanitario nazionale e in generale per l’intero pianeta. Forse qualcuno lo avrà dimenticato, ma nel 2021 vivevamo ancora in uno stato d’emergenza in cui l’andamento della curva epidemiologica non condizionava soltanto la nostra libertà personale, in seguito alle misure di contenimento del virus, ma anche l’intera macchina delle cure e dell’assistenza drammaticamente focalizzata sul Covid-19. La pandemia ha completamente stravolto il nostro sistema sanitario: abbiamo avuto interi reparti, se non interi ospedali in alcuni casi, riorganizzati e convertiti per assistere i pazienti affetti dal Covid”.

Questa la premessa. La nota di Doria continua così: “Le stesse misure messe in campo per impedire la diffusione del virus hanno portato a una stretta degli accessi nelle strutture sanitarie, dove se da un lato è rimasta garantita l’attività d’urgenza, dall’altro la lotta al Covid ha comportato un’enorme compressione di tutte le altre attività cliniche ambulatoriali, compresi gli screening oncologici, probabilmente uno degli effetti collaterali più gravi della pandemia, destinato ad avere ripercussioni nel tempo. Un contesto di questo tipo non può essere riportato nell’ambito dell’ordinario facendo finta che non sia esistito. La fotografia scattata dall’ultima indagine Crenos evidenzia aspetti che non possono essere decontestualizzati dal periodo preso in esame ovvero il 2021, a meno di non voler compiere un’enorme opera di propaganda, volendo raccontare una ‘realtà’ molto lontana dal dato vero e incontrovertibile. Parlare di rinuncia alle cure nell’Isola da parte di un paziente su cinque in un momento in cui lo stesso sistema sanitario era ‘sotto scacco’ e orientato alla gestione dell’emergenza pandemica non può rappresentare una lettura corretta”.

Benché il centrodestra governi l’Isola da quattro anni e mezzo e Christian Solinas avesse giocato tutta la campagna elettorale delle Regionali 2019 promettendo il rilancio della sanità, Doria non si assume nemmeno mezza responsabilità politica. “I problemi della sanità di oggi sono da ricercare nelle scelte errate e nella mancata programmazione nazionale e regionale che risalgono ad almeno quindici anni”.

Quindi l’attacco a Raffaele Paci, l’ex assessore alla Programma che da Ordinario di Economia applicata all’Università di Cagliari è stato il relatore scientifico di questo 30° Rapporto Crenos. “Il professor Paci, nel dichiarare che la popolazione sta rinunciando alle cure mediche senza accennare minimamente al contesto del Covid, tradisce l’intenzione di strumentalizzare politicamente i temi da parte di chi ha invece la grande responsabilità di aver mancato l’abolizione del tetto di spesa imposto dalla spending review, rimosso invece in tutte le altre regioni a statuto speciale che si pagano in proprio la sanità”.

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