È arrivata la decisione lampo sulla doppia preferenza di genere, dopo che ieri il gruppo Pd del Consiglio regionale ha deciso all’unanimità di sostenere la modifica della legge elettorale attraverso la norma-stralcio con la quale introdurre il voto uomo/donna. La proposta dem prevede anche liste paritarie, ovvero un identico numero di candidature maschili e femminili in sostituzione del rapporto due terzi e un terzo, per ciascun genere, attualmente in vigore.
Questa mattina è stato il consigliere Pietro Cocco a portare la posizione del primo partito dell’Aula all’attenzione della conferenza dei capigruppo, cui spetta definire l’ordine del giorno delle sedute. E, senza strappi, maggioranza e opposizione hanno concordato la data dell’esame in Aula: sulla doppia preferenza si deciderà il 14 novembre (alle 10,30 l’inizio dei lavori).
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La norma-stralcio sulla doppia preferenza ha già ottenuto il via libera dalla commissione Riforme lo scorso 28 settembre. Ma sulle liste paritarie aveva presentato un emendamento anche il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis. Quindi per unificare la linea del Pd e quella del partito azzurro, il presidente dell’organismo consiliare, Francesco Agus (Campo progressista), ha annunciato un emendamento di sintesi in vista del 14 novembre. Giorno in cui nelle tribune del Consiglio è prevedibile il pienone: sulla doppia preferenza sono mobilitati da anni i collettivi femminili. Il voto uomo-donna venne bocciato nel 2013 con scrutinio segreto. È difficile immaginare che martedì prossimo il copione possa ripetersi identico. (al. car.)