Dopo la protesta di giovedì, quando i dirigenti medici del Brotzu hanno proclamato lo stato di agitazione sul salario accessorio, la Dg del primo ospedale sardo, Agnese Foddis, ha deciso di schierarsi con una lettera al fianco dei camici bianchi. Così a un anno dall’incarico, visto che è stata nominata a inzio 2022.
Come denunciano da tempo i dirigenti medici del rotzu, classificato a livello nazionale come Arnas, ovvero ospedale ad alta specializzazione, i tre fondi aziendali del salario accessorio risultano essere nettamente più bassi rispetto alle altre Asl dell’Isola. I fondi in questione – Posizione, Disagio e Risultato – si aggiungono ogni mese alla paga base, ma il Brotzu pare si porti dietro un peccato originale datato 1996 con un cattivo conteggio.
Il 2021 sembrava l’anno della svolta: l’ex assessore Mario Nieddu e l’allora Dg Marcello Todde, parteciparono a un’assemblea e promisero l’applicazione del decreto Calabria in modo da compensare l’esiguità dei tre fondi aziendali del Brotzu. La pratica si è poi fermata e adesso si inserisce anche la Foddis perché “è inaccettabile che, a parità di livello e compiti, sulle retribuzioni di risultato percepiscono anche il 90 per cento in meno” rispetto ai colleghi delle altre Asl.
La Foddis messo tutto questo nero su bianco in una lettera indirizzata all’assessorato alla Sanità, guidato da meno di un mese dall’ortopedico di Sassari, Carlo Doria. “Si chiedono – è scritto nella lettera – tutte le misure consentite dall’ordinamento vigente, al fine di uniformare i trattamenti economici di tutti i dipendenti delle aziende del Servizio sanitario regionale”.