Il centrodestra sardo è in alto mare: la seduta del Consiglio regionale, programmata per le 11, non è ancora iniziata (e sono le 12,27). Il rinvio è dovuto al mancato accordo in maggioranza, dopo che l’Udc, ieri, ha confermato di non voler rispettare la prassi. Ovvero di non votare necessariamente per il presidente della Regione e quello del Consiglio che tradizionalmente vanno a Roma insieme al capogruppo del partito di opposizione più numeroso per partecipazione all’elezione del capo dello Stato.
Da giorni nella fila dell’Udc è venuta fuori l’autocandidatura di Antonello Peru che ha parte dello scudo crociato in quota Cambiano, il partito del governatore ligure Giovanni Toti. L’eventuale elezione di Peru andrebbe a scapito del capo dell’Aula, Michele Pais. A quel punto l’Udc voterebbe Peru e più il presidente Christian Solinas. Così Pais sarebbe fuori.
Tuttavia non è detto che questo disegno regga, e questo è uno dei motivi del ritardo. Anche perché nell’intergruppo di cui fa parte l’Udc ci sono pure i Riformatori, in rotta di collisione con governatore dopo la cacciata di Paolo Cannas dal Brotzu (il general manager si è dovuto accontentare di un posto da Dg alla Asl 3 di Nuoro).
Con Pais in bilico è difficile che la Lega resti a guardare. Ecco perché l’inizio della seduta sta tardando: nel centrodestra sul voto dei delegati per il Quirinale rischia di aprire una nuova spaccatura. (al. car.)
La seduta è poi cominciata alle 12.43