Cucca cambia ancora partito e va da Calenda. Renzi su di lui: “Sua guida una delle peggiori”

Alessandra Carta

Volano stracci sull’asse Italia Viva-Azione, ovvero il partito di Matteo Renzi e quello di Carlo Calenda che in autunno, tra settembre e ottobre, uniranno le forze sotto uno stesso ombrello. Ma adesso sono due cose diverse, sebbene alle Politiche di settembre abbiano fatto prove di unità correndo insieme. Fatto sta che Giuseppe Luigi Cucca, l’ex leader del Pd sardo poi con Renzi, ha scaricato in questi giorni l’ex premier fiorentino per andare da Calenda.

Cucca sta facendo notizia in questo periodo. Di recente il presidente della Regione, Christian Solinas, lo ha nominato segretario generale, in sostituzione dell’ex giudice amministrativo, Francesco Scano, costretto a lasciare l’incarico dopo un anno perché in pensione. La nomina di Cucca è durata un battito di ciglia, seguita da una nota congiunta con Solinas in cui i due hanno fatto riferimento a “risibili e insipienti polemiche” ma poi il passo indietro. Forse per presunte incompatibilità mai chiarite espressamente.

Adesso per Cucca si apre ancora un’altra stagione politica, la terza in quattro anni, visto che l’ex dem aveva lasciato il Pd nell’autunno del 2019. Adesso il passaggio in Azione portandosi dietro altri quattordici ex renzian i sardi. Tra loro l’ex senatrice sassarese, Elvira Evangelista, anche lei avvezza ai cambi di casacca, visto che è un ex Cinque Stelle. Fuori da Italia Viva pure il consigliere regionale Franco Stara e l’esponente dell’assise di Quartu, Annamaria Demurtas.

Cucca ha fatto la croce su Italia Viva accompagnando l’addio con una nota stampa collettiva, a cui sono seguite scintille. “Consideriamo chiusa l’esperienza con Italia Viva e il suo leader Matteo Renzi – hanno scritto gli ex renziani: la decisione è la conseguenza del disinteresse manifestato dalla dirigenza nazionale verso la Sardegna e i sardi“, dirigenza che “ha curato – suona ancora l’accusa – solo rapporti personali con taluni”, roba che , che poco “ha a che vedere con l’azione politica”.

Cucca e gli altri ex non fanno nomi. Ma la fuga sarebbe legata alla sostituzione dello stesso Cucca da leader regionale: al suo posto Renzi ha nominato Claudia Medda, lei sì, fedelissima senza cedimenti e adesso premiata con il nuovo incarico.

L’ex sindaco di Firenze, però, non gliel’ha fatta passare liscia ai fuggitivi. Anche lui ha diffuso una nota. “La scelta di Giuseppe Luigi Cucca e degli altri dirigenti sardi merita rispetto – è l’incipit prima del vetriolo -. L’obiettivo della rinnovata leadership di Italia Viva in Sardegna – è il riferimento alla staffetta con la Medda – dovrà migliorare il poco lusinghiero risultato delle Politiche di settembre, dove sotto la guida di Cucca il dato delle urne è stato tra i peggiori d’Italia“. Alla Camera, i moderati di Renzi e Calenda hanno preso il 4,61 per cento; al Senato il 4,43. Ovviamente il cartello elettorale non ha conquistato seggi né a Montecitorio né a Palazzo Madama. La Medda, tuttavia, è ascrivibile a quel risultato al pari di Cucca, perché pure lei era candidata, oltre che essere la coordinatrice di Italia Viva a Cagliari.

È evidente che Renzi voleva far male a Cucca a prescindere. Probabilmente perché deve aver vissuto l’addio come un tradimento. Del resto se non fosse stato per Renzi, Cucca non sarebbe mai stato il capolista del Pd al Senato alle Politiche del 2018, ciò che ha permesso all’ex senatore nuorese di fare la seconda legislatura a Roma dopo la prima in quota Pd, sempre a Palazzo Madama. Alle Politiche di settembre, invece, era candidato alla Camera, nell’unico seggio che Italia Viva e Azione avrebbero potuto conquistare se avessero raccolto più voti.

Vero che in politica tutto passa. Anche Renzi e Calenda sono stati amici e poi nemici e adesso di nuovo vicinissimi. Sino al partito unico dei moderati che nelle loro previsioni è destinato a crescere quanto più il Pd, per via di Elly Schlein si polarizzerà a sinistra, mentre per la coalizione di Giorgia Meloni viene predetta una virata su posizione di destra estrema, ciò che per Renzi e Calenda aprirà al centro inimmaginabili praterie di consenso. Per ora non è ancora successo nulla di tutto questo. Di reale c’è solo che Cucca e Renzi, adesso, non si sopportano.

Alessandra Carta

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share