E’ stata presentato dai gruppi consiliari di Pd, Sel e Idv alla Procura della Corte dei Conti della Sardegna un esposto-denuncia relativamente alla vicenda dei Centri servizi per il lavoro (Csl, Cesil e Agenzie di sviluppo) per “gravi e ripetuti comportamenti omissivi da parte degli organi esecutivi competenti, regionali e locali, e da parte dei responsabili dei connessi procedimenti amministrativi, tanto da rendere sterile ogni iniziativa legislativa e di fatto la funzione di un organo espressione della sovranità popolare, previsto dallo Statuto Speciale fonte di rango costituzionale”.
Partendo dalla relazione conclusiva della Commissione d’inchiesta dell’Assemblea sarda sulla mancata applicazione delle leggi regionali del febbraio 2013, Giampaolo Diana, Luciano Uras e Adriano Salis hanno elencato le diverse diposizioni normative e le relative deliberazioni della Giunta regionale, concernenti il funzionamento dei Servizi per l’impiego.
“Dopo oltre 16 anni dalla riforma del sistema del collocamento e delle politiche del lavoro poco, o nulla, è stato fatto in Sardegna. Questo ha determinato un aggravamento delle condizioni di difficoltà del mercato del lavoro sardo, evidenti insufficienze nella gestione dei servizi e disagi agli operatori assunti a termine, con rapporti di lavoro atipici, senza poter, in tanti anni, utilizzare la specifica professionalità acquisita per accedere tramite concorsi pubblici ai relativi posti di lavoro. Tutto ciò nonostante il Consiglio regionale abbia anche di recente, e ancora una volta, provveduto con la legge regionale 25 del 2012”.