Covid, test rapidi per gli arrivi nell’Isola. Attesa l’ordinanza, pronti i medici Ats

Test rapidi per gli arrivi in Sardegna verso il via ufficiale dalla settimana prossima. L’ordinanza del presidente della Regione, Christian Solinas, è attesa nelle prossime ore ma non si escludono protocolli bilaterali con i singoli gestori di porti e aeroporti con i quali le interlocuzioni sono in corso. Già effettuati i primi sopralluoghi e altri sono previsti nei prossimi giorni. C’è da verificare quali spazi possono essere idonei, soprattutto negli scali aerei, ad ospitare il personale di Ares-Ats che dovrà materialmente effettuare i tamponi che, a quanto pare, saranno fatti su base volontaria. La precisazione è doverosa per non vanificare un’iniziativa che, nelle intenzioni del governatore, dovrebbe proteggere oggi la zona bianca della Sardegna e, nei prossimi mesi, salvare la stagione turistica.

In caso di obbligo dei test, infatti, la bocciatura del Governo sarebbe dietro l’angolo, e in questo momento, nessuno vuole andare allo scontro. Per entrare nell’Isola sarà valido anche un tampone con esito negativo nelle 48 ore prima della partenza o un certificato di avvenuta vaccinazione. Insomma, una sorta di prova generale per gestire gli afflussi della prossima estate. “Da lunedì – ha annunciato ieri Solinas – a chi sbarca chiediamo qualche minuto del suo tempo per sottoporsi a un test rapido: se il risultato è di negatività si accede tranquillamente, in caso di positività scattano i protocolli previsti”. Nel frattempo però occorre organizzare tutta la macchina dei controlli. Oggi il commissario Ares-Ats, Massimo Temussi, è a Olbia per un primo sopralluogo, mentre il presidente dell’Authority dei porti dell’Isola, Massimo Deiana, è pronto a collaborare con la struttura sanitaria della Regione. “Abbiamo dato da subito tutta la nostra disponibilità e sono in corso delle interlocuzioni – conferma all’Ansa – a brevissimo ci saranno sopralluoghi: noi metteremo a disposizione gli spazi e i percorsi negli scali marittimi per passeggeri di Cagliari, Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci e Santa Teresa di Gallura (per i collegamenti con la Corsica, ndr)”.

Anche la Protezione civile in campo per i tamponi rapidi d’ingresso in Sardegna. Il supporto logistico, oltre che prevedere l’eventuale sistemazione di strutture mobili e tende nei porti, sarà garantito da circa un centinaio di volontari, “con squadre di tre unità su due turni per ogni punto di controllo”, spiega all’Ansa il direttore generale Antonio Pasquale Belloi. “Sotto il coordinamento della Regione e dell’Ats stiamo effettuando con i nostri tecnici i primi sopralluoghi a Porto Torres, Cagliari e Olbia – aggiunge -, siamo già abituati a gestire 60 strutture campali dislocate in tutta l’Isola per l’emergenza Covid e questo nuovo impegno non rappresenta difficoltà ulteriori, anche perché negli aeroporti gli spazi sono pressoché già pronti ed eventualmente si tratterebbe solo di montare delle tende nei porti, approntando, in entrambi i casi, i percorsi per garantire il distanziamento”.

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