Covid, Solinas blinda porti e aeroporti: “Dall’8 marzo test rapidi a chi arriva”

“Dalla prossima settimana iniziamo a testare chi entra in Sardegna“. Il presidente della Regione, Christian Solinas, lo ha detto a ‘Un Giorno da pecora‘ su Rai Radio Uno, dove era ospite per parlare del passaggio dell’Isola in zona biabnca.

“Da lunedì (8 marzo) a chi sbarca chiediamo qualche minuto del suo tempo per sottoporsi a un test rapido“, ha spiegato il governatore. Ciò accadrà sia nei porti che negli aeroporti “Se il risultato è di negatività si accede tranquillamente; in caso di positività scattano i protocolli previsti”. Ovvero la quarantena e la presa in carico da parte dell’Ats, l’Azienda per la tutela della salute che sottoporrà la persona al tampone molecolare, la prova regina per accertare o meno la malattia.

Il test rapido obbligatorio a partire dall’8 marzo è dunque la prima misura per proteggere la Sardegna dal virus, specie dopo i fatti della passata estate, quando l’Isola si è trasformata in focolaio del Covid. Già nel 2020 il governatore parlava di passaporto sanitario, ma allora era una misura impraticabile, perché i tamponi non erano stati ancora liberalizzati, quindi i cittadini non erano nelle condizioni di rivolgersi a un laboratorio privato per sottoporsi all’esame. Solinas ha precisato che in estate ci saranno controlli. E non potrebbe essere diversamente. Intanto “si prevede di far entrare in Sardegna chi è vaccinato contro il Covid o chi si presenterà con un certificato di negatività al coronavirus”, ha infatti detto il presidente della Regione.

L’anno scorso nell’Isola i turisti erano arrivati proprio perché la Sardegna era praticamente Covid free. Una condizione che continuerà ad attrarre i turisti. Anche in vista della Pasqua, se la circolazione tra regioni sarà libera, la Sardegna zona bianca è una condizione che ha appeal. Che è spendibile sul mercato delle vacanze.

Solinas ha poi volto lo sguardo alla situazione interna. “Stiamo insistendo per avere la possibilità di investire in una campagna massiccia di vaccinazione ed è per questo che abbiamo attivato oltre cinquanta punti per le somministrazioni così da poter immunizzare tutta la popolazione in 30-45 giorni”. Solinas non ha precisato con chi sta insistendo. Di certo tutti le regioni italiane hanno la stessa ambizione, quindi lascia il tempo che trova la versione barricadera del governatore.

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