Covid, discoteche aperte da Solinas: “Comitato scientifico aveva detto no”

Il Comitato tecnico scientifico della Sardegna aveva detto “no” all’apertura delle discoteche. C’è una mail datata 6 agosto 2020. Lo scrive il quotidiano La Repubblica. Vuol dire che Christian Solinas, cinque giorni dopo quel parere, ovvero l’11 agosto, aveva comunque firmato l’ordinanza che prorogava il via libera all’attività delle sale da ballo. E questo, secondo il giornale nazionale, malgrado la contrarietà degli esperti. Per la precisione: l’infettivologo Stefano Vella, il genetista Francesco Cucca, il virologo Pietro Cappuccinelli e l’epidemiologo Giovanni Sotgiu. I quali, però, non è dato sapere se abbiano poi firmato pareri successivi, nell’arco di quelle 120 ore.

L’ordinanza con cui Solinas riapriva le discoteche è la numero 38 (qui il documento). Ma adesso si pone un problema grande così, anche con possibili ulteriori risvolti penali: perché nel testo firmato dal presidente della Regione alle 21,25 di quel giorno si legge: “Acquisito in data odierna il parere espresso sulla presente ordinanza dal Comitato tecnico scientifico istituito per fronteggiare la diffusione epidemiologica del Covid-19 in Sardegna con deliberazione della Giunta regionale numero 17/4 del 01/04/2020, come integrato con atto numero numero 24/9 dell’08/05/2020 (ad aprile si era dimesso lo psichiatra Luca Pani, poi sostituito con Sotgiu)”.

A questo punto non è chiaro perché Solinas abbia fatto un’azione contraria a quella suggerita del Comitato il 6 agosto. E qui poggia l’intera inchiesta avviata dalla Procura di Cagliari per epidemia colposa. Un reato che, appunto, nelle intenzioni dei magistrati viene ipotizzato proprio per via del fatto che il provvedimento politico di Solinas è stato attuato malgrado il centrodestra sapesse dei contagi in aumento, come raccontato a Report dal capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu. Nella fattispecie delle discoteche era stato rilevato il rischio degli assembramenti, con conseguente ri-diffusione del coronavirus, come poi è successo. Di qui l’ipotesi di epidemia colposa.

Stando a quanto riporta La Repubblica, il parere contrario del Comitato scientifico è stato inviato anche all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu. Un dettaglio, questo, che si aggiunge al materiale degli inquirenti in quello che sta diventando un caso giudiziario, ma prima ancora un fatto di cronaca nazionale.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

 

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