“È possibile che chi arriva dal 3 giugno non sia tenuto a certificare nulla, ad oggi le regole sono queste”. Così l’assessore della Sanità della Regione Sardegna, Mario Nieddu, sulla riapertura degli scali dopo il lockdown, a margine di una conferenza stampa sulla telemedicina. “Siamo nelle mani del Governo – ribadisce – e in attesa che, possibilmente, dia regole uguali per tutti”. Quanto alla certificazione, l’assessore chiarisce: “sarà per forza volontaria, noi non possiamo costringere nessuno a farsi un test”. Una dichiarazione che sembra quasi un dietrofront, o quantomeno rappresenta una posizione più cauta, rispetto a quanto dichiarato dallo stesso presidente della Regione, Christian Solinas che in una intervista ha detto “in questo tempo di pandemia la sicurezza sanitaria è uno dei principali fattori che influenzano la scelta della vacanza. È una tendenza internazionale. Basta vedere le Canarie che hanno creato il passaporto sanitario digitale. Stessa cosa ha fatto la Corsica. Le isola si tutelano così. Non abbiamo chiesto nulla di impossibile. Solo una cautela in più, ai turisti che vogliamo accogliere a braccia aperte”.
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Dal canto suo l’assessore Nieddu ha specificato che si tratta di una certificazione e non di passaporto sanitario. “Non è mai stata fatta una proposta di passaporto sanitario o di patente sanitaria. Quella che io ho elaborato – spiega Nieddu – e che ho portato in commissione Salute della Conferenza delle Regioni, e che approderà nella riunione del 3 giugno, consiste nella richiesta della semplice liberalizzazione ai laboratori privati per l’effettuazione da parte di chi lo desidera, o di chi ha sintomi riconducibili al Covid, di poter fare il tampone molecolare o un test sierologico quantitativo da prelievo di sangue venoso”.
Il risultato, sottolinea, “si potrebbe spendere in qualunque occasione ne venisse fatta richiesta. Poi sta alle Regioni decidere se utilizzare o non utilizzare questo metodo”. Quanto ai voli privati, l’assessore precisa: “”è vero, chi sta arrivando si sta munendo di certificazione da esibire all’arrivo, ma ricordo che siamo ancora in periodo di blocco, dal 3 giugno invece si apre la mobilità interregionale senza alcuna preclusione”.
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Intanto proprio sul tema del passaporto sanitario è intervenuto anche il vice ministro dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni. “Ho letto del passaporto sanitario e credo che qualche presidente di Regione debba usare meno la bocca e di più il cervello. Credo che in questa fase bisogna fidarsi della scienza. Sarebbe meglio partire tutti insieme il 3 giugno? Io me lo auguro, non dipende da me”.
Immediata la replica del presidente Solinas. “L’affermazione di Buffagni ha un valore universale condivisibile. Credo si possa ben applicare anche ai viceministri – ha detto all’Ansa il governatore sardo -. Anche se non è scientificamente né tanto meno politicamente provato che l’utilizzo del cervello da parte di alcuni possa migliorare la qualità delle loro dichiarazioni”.