Il centrosinistra in Consiglio regionale all’attacco del governatore Christian Solinas. L’opposizione prende di mira la Giunta dopo la decisione del presidente del Tar Sardegna, che ha respinto la richiesta cautelare urgente della Regione di sospendere l’ordinanza del ministro Speranza e di poter tornare in fascia gialla prima dei 14 giorni stabiliti dalla normativa, cioè prima della nuova cabina di regia prevista per venerdì 5 febbraio.
“Questa vicenda si chiude come la sparatoria di un film di Tarantino: tutti morti e feriti e nessun reale vincitore – osserva Francesco Agus dei Progressisti -. Mi dispiace enormemente per gli esercenti, ancora una volta illusi dalla propaganda. La Regione ha sbagliato tutto: i tempi, i modi, l’organizzazione della trasmissione dei dati e quella degli ospedali. Il ricorso era solo un modo per far finta di averle tentate tutte. Puro e semplice teatro, con rispetto parlando per attori e operatori gravemente colpiti dalla crisi”. Per Gianfranco Ganau del Pd “ora basta con lo scaricabarile. Il presidente Solinas e la sua Giunta si assumano la responsabilità del mancato controllo dell’epidemia e provvedano ad attivare gli opportuni interventi di ristoro per le attività commerciali e produttive e per tutti coloro che sono stati gravemente danneggiati dalla loro incompetenza”. “Solinas dovrebbe chiedere scusa ai sardi – tuona Eugenio Lai di LeU – Dovrebbe chiedere scusa a tutti quei ristoratori e baristi che per 15 giorni sono stati costretti a chiudere le proprie attività. Oggi il Tar Sardegna ha ribadito quello che noi diciamo da giorni: la zona arancione si basa sui dati inviati dalla Regione Sardegna. Tutto il resto è un teatrino indegno del momento in cui stanno vivendo tanti piccoli imprenditori”.
“La decisione del Tar Sardegna a proposito della permanenza della Regione in zona arancione certifica l’ennesimo scivolone dell’esecutivo regionale davanti alla pandemia. Davanti a questa situazione non possiamo che confermare la posizione assunta i giorni scorsi quando abbiamo detto al presidente che, per un cambiamento della fascia di permanenza della Regione, avrebbe dovuto ammettere un errore nei dati”, afferma il segretario regionale del Pd, Emanuele Cani. “Siamo davanti a una situazione di grave crisi sanitaria ed economica e dalla Regione non vediamo che spot. Siamo ancora ben lontani dalla soluzione dei problemi. Sarebbe il caso – conclude Cani – che il presidente e il suo esecutivo si occupassero di trovare soluzioni concrete ai problemi delle persone anziché giocare a fare la guerra al Governo o a chi non è in sintonia”.