Conti 2013 promossi, ma giunta Cappellacci bocciata. È questa la pagella che il procuratore generale della Corte dei Conti, Donata Cabras, dà al governatore uscente nella requisitoria sulla parificazione del bilancio 2013, approvato oggi a Sezioni riunite. L’esercizio finanziario incassa il via libera perché è «formalmente corretto», ma «non può sottacersi che la Regione non è riuscita a porre in essere i necessari correttivi, pur ripetutamente indicati anche in precedenti e analoghe circostanze».
È lungo l’elenco di errori e manchevolezze che il procuratore generale imputa alla Giunta uscente, con una premessa: «In campo legislativo e amministrativo», è stata adottata «un’attività frammentaria che ha impedito di disporre di una efficace programmazione, indispensabile per affrontare una situazione, come quella presente, contrassegnata da scarsità di risorse».
Su tutto, la Corte dei Conti registra «la mancanza di una cultura della programmazione e della gestione dei processi realizzativi delle opere pubbliche». Un anno fa, sono state appena «57 quelle nuove censite, pari a circa 174 milioni di investimenti». Ancora: «Quanto alle procedure di gara, i bandi promossi nel 2013 si sono ridotti del 47,3 per cento rispetto all’anno precedente». Segno meno anche per «le aggiudicazioni, diminuite del 18,6». A sentire la requisitoria, per il procuratore generale le politiche keynesiane, cioè gli investimenti pubblici, «dovrebbero andare a rivestire un fondamenta ruolo propulsivo». In questo quadro, nel 2013 il Pil (Prodotto interno lordo) della Sardegna è sceso ancora di due punti e mezzo. «L’economia è rimasta in recessione» e «lo stato del mercato del lavoro consegna una forte contrazione nel numero degli occupati, pari al 7,3 per cento, rispetto a una riduzione del 4,6 nel Mezzogiorno».
Contestate pure le scelte nelle politiche agricole. «Al settore primario sono stati assegnati 173,9 milioni contro i 202 del 2012». La Corte dei Conti sollecita quindi «particolare impegno anche in vista del prossimo processo di programmazione 2014-2020». Il procuratore generale ha poi confermato la bacchettata già data alla giunta Cappellacci dalla Sezione Controllo sui costi eccessivi per le partecipate regionali (445.558.477 euro nel biennio 2012-2013) e per la sanità che ugualmente ha conosciuto una impennata nella spesa, a cominciare da quella farmaceutica.
Alessandra Carta
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