Coronavirus, sperimentazione farmaci. Dietrofront di Giunta: “Serve cautela”

Sulla sperimentazione dei nuovi farmaci per la cura del coronavirus, la Giunta di Christian Solinas rallenta rispetto alle posizioni del 26 marzo scorso, quando il presidente e l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, avevano detto che la Sardegna avrebbe provato tutti i tre medicinali di cui si sta parlando in questo periodo. Ovvero l’anti-reumatoide Tocilizumab, l’Avigam e un anti-malarico francese, il Plaquenil. La posizione è cambiata ieri, sempre nel corso della videoconferenza coi giornalisti.

“L’uso dei farmaci per la cura del coronavirus è di assoluta tutela per i pazienti e i cittadini”. Un tema “su cui sta lavorando la commissione tecnico-scientifica che abbiamo messo su con l’obiettivo di dare una prima valutazione sull’efficacia di alcuni medicinali”, ha Solinas. Il comitato è formato dal professore Stefano Vella, da
Francesco Cucca, prorettore per la Ricerca dell’Università di Sassari, dal farmacologo Luca Pani e dal virologo Pietro Cappuccinelli, virologo. Il governatore è sottolineato che il protocollo che verrà attivato in Sardegna sarà contenuto nella relazione che gli esperti “consegneranno a breve”. Solinas ha precisato che l’idrossiclorochina, cioè il farmaco che sta alla base del Plaquenil, sembra avere un’efficacia ugualmente importante e sicuramente con meno effetti collaterali rispetto all’Avigan, l’antivirale su cui non c’è certezza a livello di controindicazioni rispetto a un uso in quantità massicce”. Solinas ha precisato che i componenti del Comitato non percepiscono nessun compenso per quel servizio.

Solinas ha bacchettato la Protezione civile sui ventilatori richiesti. “In arrivo ce ne sono undici sui 200 richiesti già ai oprimi di febbraio – ha detto il capo della Giunta -. Per questo abbiamo intrapreso un’interazione con le strutture private”. Stando ai numeri forniti dal governatore, il Mater Olbia ha infatti 19 respiratori, il Policlinico sassarese ne ha garantito 12 per l’intensiva e 14 per la sub intensiva. Poi, “abbiamo anche cercato sul mercato con la centrale regionale di committenza e attraverso Consip e abbiamo fatto un ordine che dovrebbe garantircene ulteriori 16”. A questi dovrebbero aggiungersi i 60 ordinati dalla Fondazione Sardegna che ha optato per l’acquisto del modello Draeger prodotto in Germania. “Come è noto, i tedeschi hanno chiuso i propri confini dal punto di vista dell’esportazione di materiale sanitario – ha sottolineato Solinas -, ma incrociamo le dita e speriamo che l’ordine arrivi nell’Isola, la prima consegna dovrebbe avvenire a breve”. Quindi, in totale si arriverebbe a quota 107 ventilatori, quasi il 50 per cento in meno dei 200 richiesti.

Solinas precisa però che “stiamo lavorando con Consip perché nel lotto destinato alle zone del Paese più colpite dal Covid-19 ci siano 49 pezzi per la Sardegna, ma non è una cosa certa”. E in ogni caso “abbiamo un piano d’emergenza che prevede l’utilizzo dei respiratori presenti nelle sale operatorie e i muletti tenuti di scorta in caso di blocco dei respiratori, ma questo solo prefigurando uno scenario apocalittico”. Al momento, infatti, la Regione è entrata nella seconda fase del piano straordinario concepito dalla Giunta per affrontare l’emergenza e che prevede l’occupazione di posti letto progressiva in base all’incidenza del virus. “L’auspicio è che non serva l’attivazione delle altre due fasi: siamo comunque pronti”.

[Foto d’archivio]

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