Comunicazione Regione, riforma organizzativa: “Nessun indebolimento”

“La Giunta Regionale ha in corso un processo di riforma organizzativa destinata a rafforzare le strutture evitando sprechi e duplicazioni, creando anche una chiara separazione tra organi di gestione ed autorità di controllo. Queste necessità sono state più volte all’attenzione delle forze politiche e sollecitate in Consiglio Regionale. Sulla improrogabilità  della riorganizzazione io stesso sono intervenuto in occasione del dibattito sulla manovra finanziaria in via di approvazione all’Assemblea regionale su richiesta espressa dell’opposizione consiliare. Per questa ragione deve essere chiaro che la riorganizzazione della Comunicazione è solo il primo passaggio di una serie di ulteriori atti che snelliranno la macchina per migliorarne l’efficienza complessiva”. Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali e del Personale Filippo Spanu replicando ad alcune valutazioni che riguardano il futuro immediato della Direzione generale della Comunicazione della Regione Sardegna.

“La Giunta –aggiunge Spanu- non vuole indebolire la struttura del servizio Comunicazione, questo deve essere chiaro; anzi verrà consolidata la struttura e rafforzata, con l’ inserimento nella Direzione generale della Presidenza, Direzione tecnica e non politica. Allo stesso tempo  procederemo a rendere indipendente dalla gestione l’ufficio per la Trasparenza e l’ Anticorruzione, guidato fino ad oggi dalla dottoressa Michela Melis che con la sua autorevolezza ne ha garantito la forza e lo sviluppo in una fase embrionale. Anche per questo alla stessa dottoressa Melis va tutta la nostra gratitudine nel momento in cui dopo decenni di apprezzato servizio, lascia l’Amministrazione”.

“Nelle prossime settimane -spiega l’assessore degli Affari Generali- altri passi verranno compiuti in questo senso al fine di garantire una Regione più efficiente. L’esperienza di coloro che denunciano oscuri ed improbabili complotti è troppa per non capire il senso di questa operazione che non indebolisce la Comunicazione, non la commissaria e, è bene sottolinearlo, manterrà la distinzione tra catena tecnica e controllo politico. Per quanto riguarda le elezioni -conclude Spanu- par di ricordare che la creazione della Direzione generale della Comunicazione a pochi mesi dai comizi elettorali, con una guida esterna sostanzialmente politica, fu fatta da altra Giunta non certamente di centrosinistra”.

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