In vista delle Comunali di Nuoro in programma a giugno, il presidente di Confindustria Sardegna Centrale Giovanni Bitti lancia un forte appello ai candidati alla carica di sindaco indicando nella questione giovanile un nodo cruciale. «Nuoro deve ritrovare il suo ruolo di guida per tutta la Sardegna centrale – dichiara –. Soprattutto servono idee forti in grado di dare speranza alle nuove generazioni. Ogni giovane che lascia il territorio rappresenta una sconfitta collettiva e un impoverimento per il futuro della città – sottolinea Bitti -. Dare speranza ai giovani significa creare le condizioni affinché possano costruire qui il loro progetto di vita e professionale. Ciò passa attraverso il sostegno concreto alla creazione e allo sviluppo di impresa. Bisogna valorizzare chi fa impresa, produce e innova. Abbiamo un tessuto imprenditoriale resiliente che va sostenuto e rafforzato così come occorre creare il contesto adeguato per nuovi investimenti». I candidati in campo sono Emiliano Fenu, deputato M5s sostenuto dal campo largo, e Giuseppe Luigi Cucca, segretario regionale di Azione scelto dal centrodestra.
«Un tema chiave è la formazione – continua Bitti -. Per rafforzare l’economia è fondamentale investire sul capitale umano e costruire un’offerta formativa di qualità, in linea con le vocazioni del territorio e le sue potenzialità. Nuoro ha bisogno di un’università che sia realmente attrattiva, con corsi all’avanguardia frutto di scelte politiche coraggiose come quelle che in passato hanno dato vita per esempio all’Ailun l’Associazione istituzione libera università nuorese, un’esperienza pioneristica che negli anni Ottanta ha portato a Nuoro un’offerta formativa molto innovativa in grado di attrarre giovani nel territorio. Per questo dobbiamo puntare su corsi di laurea proiettati verso i settori emergenti dell’economia, capaci di trainare l’avvio di startup e nuove imprese. Non basta più difendere l’esistente o accontentarsi di corsi distaccati. Servono specializzazioni appetibili ad alto contenuto tecnologico capaci di richiamare studenti e ricercatori anche da fuori regione favorendo un contesto dinamico per le imprese locali e quell’indotto economico dato dalla presenza in città di una popolazione studentesca».
«La digitalizzazione permette oggi di portare nei territori competenze di alto livello creando percorsi formativi ibridi anche con collaborazioni in ambito nazionale e internazionale. Ciò anche in linea con il progetto dell’Einstein Telescope che è una straordinaria occasione di sviluppo ma è chiaro che dobbiamo arrivare pronti. Non possiamo stare fermi come se ET fosse una soluzione miracolosa che risolverà tutti i problemi. Se vogliamo che Nuoro possa cogliere le opportunità di questa importante infrastruttura di ricerca, dobbiamo muoverci per creare quell’ecosistema economico, formativo e infrastrutturale in grado di accoglierla e valorizzarla», continua Bitti.
«Come Confindustria siamo a disposizione per dare il nostro contributo e siamo pronti al confronto. Servono proposte coraggiose e dirompenti per superare il clima di stallo e rassegnazione. Nuoro è a un bivio. La prossima amministrazione comunale avrà una grande responsabilità di invertire una tendenza che senza azioni incisive rischia di diventare irreversibile. Come diciamo da tempo, occorre superare la forte disparità tra territori in Sardegna, con aree urbane che tengono il passo dei grandi centri della Penisola e altre aree come Nuoro che, nonostante il potenziale, presentano limiti evidenti in termini di bassi livelli di infrastrutturazione, digitalizzazione, innovazione e istruzione. È chiaro che questi fattori incidono a livello sociale e demografico, con tanti giovani che decidono di andare via per mancanza di opportunità in un territorio dove «la carenza di infrastrutture adeguate per connettere le aree interne ha innescato un circolo vizioso di declino economico e demografico», come si legge testualmente anche nell’ultimo rapporto Ocse sul livello di attrattività della nostra regione.