All’indomani del ballottaggio, che ha decretato la vittoria del candidato del M5S Paola Massidda, Carbonia sembrava una cittadina un po’ assonnata. Il gommista in via Cagliari lavorava su un’auto, mentre alcuni ragazzi seduti su un gradino giocavano con il cellulare. La piazza Roma, antistante il Municipio, con il suo monumento bianco marmoreo di Giò Pomodoro, s’ illuminava di luce propria, senza ombre. Non c’era anima a calpestarla. Eppure era mattinata inoltrata. L’edicolante dice di aver venduto più giornali del solito. “La gente però è stanca”, dice. “Ha voluto dare un segnale proprio di questo”. Un cliente si intromette: “Guardi, se si fossero messi d’accordo per Ugo Piano, sarebbe stato eletto al primo turno. Ma poi per spartirsi la torta hanno litigato. E come sempre succede, tra i due litiganti…”. Al bar una ragazza dietro il bancone inizia a ragionare a voce alta sulla svolta politica in città. “Non è che la vecchia amministrazione abbia fatto chissà quali danni. Ma è pur vero che dobbiamo tentare altre strade, altre possibilità. Certo, neppure loro hanno la bacchetta magica, infatti non mi aspetto grandi rivoluzioni. Però anche noi dobbiamo metterci un po’ del nostro, tutti insieme, senza aspettare che siano sempre gli altri a risolverci i problemi. Guardi ad esempio come sono parcheggiate le auto. La vecchia Giunta non ha rinnovato l’appalto degli ausiliari del traffico. Ora è di nuovo la giungla, auto che occupano due stalli, parcheggiate di traverso. La rinascita parte dalle piccole cose, dal rispetto che ognuno di noi ha verso gli altri. Questa è la vera rivoluzione da attuare. Una rivoluzione culturale”.
Già dopo poco la mezzanotte era chiaro il risultato elettorale del secondo turno alle elezioni comunali di Carbonia. Ogni tre schede scrutinate, due portavano la croce segnata dall’elettore sulla candidata sindaco Paola Massidda del Movimento Cinque Stelle. L’altra era favorevole al sindaco uscente Giuseppe Casti, espressione, invece, di ben cinque liste collegate fra cui la sua, quella del Partito Democratico. Una vittoria schiacciante per il M5S e una sconfitta per il PD e per tutta la coalizione di centrosinistra che lo ha sostenuto. Un risultato chiaro e inequivocabile che ha visto la Massidda in vantaggio in tutte le 32 sezioni della cittadina mineraria, con punte che hanno raggiunto la percentuale record del 73,82% nella sezione n. 16 della scuola elementare di via Mazzini: un vero plebiscito. Lo scrutinio si è ufficialmente concluso intorno alle 2 di questa mattina, quando per i comuni mortali era notte fonda, con il 61,60% dei votanti a favore della candidata pentastellata. Il sindaco uscente si è fermato solo al 38,40%. Di questo risultato ha preso atto dichiarando che “tutto il partito deve farsene carico”. Va sottolineato però il dato dell’affluenza: 53,98%. Questo significa che quasi la metà dei cittadini di Carbonia aventi diritto di voto non si sono recati alle urne. Significa anche che la nuova sindaca è stata eletta dal 33,25% degli elettori, ossia un terzo. Ma questo è un dato in linea con quello nazionale.
Carlo Martinelli