“Riavvicinare la maternità al mondo del lavoro “affinché essere madri non sia più un privilegio ma un diritto”. È il progetto nato da un gruppo di donne attiviste del movimento La Base, guidate dalla sociologa e giornalista nuorese Alessandra Corrias, e trasformata in proposta di legge dal consigliere regionale e leader del movimento Efisio Arbau, e sottoscritta da altri cinque consiglieri. “L’idea nasce dall’esperienza vissuta e dalla cruda realtà dei numeri – ha spiegato il movimento – che ci parlano di una fra le regioni italiane con il più basso tasso di natalità. Dal 1991 a oggi ha avuto una crescita demografica pressoché pari a zero, con un indice di vecchiaia al 164,1% (la media italiana è del 148,7%). Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da un notevole invecchiamento della popolazione sarda, con le maggiori perdite nella fascia di età 15-39 anni e l’unica crescita della popolazione 0-5 anni si è registrata nel nord dell’isola dove è più consistente la presenza di immigrati. Altro dato da non sottovalutare è che in Sardegna l’83,3% dei Comuni conta meno di cinquemila abitanti, che in totale accolgono poco più del 32% dei residenti. Dove non ci sono bambini chiudono le scuole, e piano piano scompaiono tutti gli altri servizi. Al contrario, ogni bambino che nasce è sinonimo di economia che si muove, di consumi e servizi che aumentano” Con la proposta di legge “Mamma sostenuta, informata ed accogliente. Disposizioni a favore della maternità”, che andrebbe a costare alle casse regionali un milione di euro annui da prelevare nei fondi delle iniziative a favore della famiglia, si vuole cercare di risolvere le problematiche relative alle tutele e agli indispensabili servizi per le madri
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