Si sono chiusi alle 23 i seggi dei ballottaggi a Olbia, Carbonia, Monserrato e Sinnai, le quattro sarde che hanno più di 15mila abitanti e sono tornate alle urne perché nessuno dei candidati sindaco aveva raggiunto al primo turno il 50 per cento più uno delle preferenze.
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Intanto è arrivato il dato dell’affluenza alle 23, risultata in calo pure nell’Isola: alle urne è andato il 53,60 per cento degli elettori contro il 63,97 del 5 giugno.
A Olbia ha votato il 54,60 per cento contro il 66,70 del primo turno. A Carbonia l’affluenza è stata del 53,97 (61,72% due settimane fa), a Sinnai del 58,04 (66,42% il 5 giugno), a Monserrato del 46,71 (58,35 due domeniche fa).
Anche nel rilevamento delle 19, il secondo della giornata dopo quello del 12, la Sardegna aveva fatto segnare un trend negativo rispetto al primo turno. Così in tutte le quattro città andate al voto in questa domenica di maltempo, in cui la pioggia ha sì lasciato vuote le spiagge ma non ha avuto l’effetto di riempire le urne. Alle 19 a Olbia aveva votato il 39,29 per cento degli elettori contro il 46,12 di due settimane fa. A Carbonia l’affluenza è stata del 42 per cento (46,88% il 5 giugno), a Sinnai del 41,74% (48,07% al primo turno), a Monserrato del 33,50 per cento (41,38% due domeniche fa).
A Olbia la sfida è tra il dem Carlo Careddu e l’azzurro Settimo Nizzi. A Carbonia Giuseppe Casti, sindaco uscente del Pd, è opposto alla grillina Paola Massidda. A Monserrato il civico Tonio Vacca, già primo cittadino col Pci, è arrivato al ballottaggio contro Tomaso Locci, il candidato che guarda a destra. A Sinnai battaglia tutta a sinistra tra l’uscente del Pd, Barbara Pusceddu, e Matteo Aledda, sostenuto da Sel, RossoMori, Centro Democratico, Psd’Az e civatiani.