“Critica una legge dopo averla votata e dopo che la sua parte politica, il centrosinistra, l’ha propagandata sul territorio cercando di assumerne la paternità. La crisi di identità dell’onorevole Francesco Agus è evidente e preoccupante, e meriterebbe un’approfondita analisi”. Così il capogruppo del Psd’Az in Consiglio regionale, Franco Mula, risponde alla denuncia presentata dal collega dei Progressisti che ha puntato il dito contro la bandierina messa dai sardisti sulle nuove 500 assunzioni di Forestas.
“Ricordo che è dovere del legislatore – dice Mula – far conoscere i contenuti delle leggi ai cittadini. È ridicolo affermare che simili incontri vengano sfruttati per ‘promettere posti di lavoro’, che peraltro, grazie a questa legge, verranno assegnati, come ben sa Agus, in osservanza alle leggi che disciplinano i concorsi pubblici. La confusione di Agus è preoccupante”.
Ancora dalla nota di Mula: “Ricordo ancora al collega quando, nella veste di presidente di commissione, nella passata legislatura, auspicava il medesimo intervento legislativo che l’insipienza del centrosinistra impedì di partorire. La sua è dunque una sorta di auto-attestazione di incapacità o forse la rabbia istintiva verso coloro che hanno portato a termine il cammino legislativo. Agus finge di dimenticare che appena dodici giorni fa, esattamente il 12 marzo, proprio i consiglieri di centrosinistra organizzarono a Bono un analogo incontro pubblico con il medesimo tema, alla presenza di esponenti del Pd e di Leu. Evidentemente, a sinistra non riescono proprio a mettersi d’accordo tra loro”.
A stretto giro, la controreplica di Agus: “Se l’iniziativa del Psd’Az mi lasciava perplesso, le parole di Mula confermano tutti i miei dubbi. Il partito del presidente non solo non ha idea della differenza tra propaganda politica e gestione della cosa pubblica ma ignora il ruolo di terzietà che spetta a un dirigente della Regione”.
Nella sua nota stampa, il capogruppo dei Progressisti aveva parlato di “beceri spot elettorali” da parte dei sardisti e a Mula dice ancora: “I dirigenti pubblici devono lavorare per tutti i cittadini e non essere in piena collaborazione con la campagna elettorale di un partito politico. Specie in un momento come questo, di crisi e confusione, quando si parla di posti di lavoro bisogna avere tatto e non vanno fatte inutili promesse”.