Quando si è diffusa la notizia della nuova inchiesta della Procura – quella sui finti cambi di residenza (da Cagliari a un qualunque luogo distante più di 35 chilometri dal capoluogo) per incassare la cosiddetta “extra diaria” da 960,75 euro al mese -, in molti hanno pensato al giornalista Ignazio Artizzu, ex An, poi transitato in Futuro e libertà e oggi di nuovo nel Pdl.
Nessun pregiudizio negativo. Il fatto è che il Palazzo è piccolo, una specie di paesino, e le cose si sanno. Così si sapeva che Artizzu, subito dopo l’elezione nel 2004, cambiò effettivamente residenza. Da Cagliari a Pula, località Santa Margherita. Abbiamo pensato di chiamarlo. E lui, cortesemente, ci ha risposto. Un sintesi ci ha detto di aver percepito l’extra diaria per alcuni anni (non ricorda esattamente quanti), ma di non aver mai chiesto i rimborsi chilometrici (che l’avrebbero aumentata ulteriormente).
Onorevole, a Palazzo la danno per indagato, attuale o prossimo…
«Non solo non ho ricevuto alcun avviso di garanzia, ma mi sorprende che si faccia il mio nome, visto che io, volontariamente e unilateralmente, già da anni ho rinunciato alla extra diaria con una lettera agli Uffici».
Ripercorriamo la sua storia politica. In Consiglio regionale lei arriva per la prima volta nel 2004.
«Esatto».
E smette di fare il giornalista alla Rai.
«Corretto».
Dopo le elezioni di maggio 2004, da Cagliari sposta la sua residenza a Pula, nella casa al mare della sua famiglia. Perché?
«A Pula ci vado da decenni, per la verità. Ci vado con la mia famiglia da quando sono bambino. Tanto che, proprio in virtù della lunghissima frequentazione, non solo lì ho molto amici, ma dopo le Regionali mi chiesero di candidarmi pure alle Comunali. Quindi scelsi di essere cittadino di Pula al 100 per cento, e andai a viverci. Peraltro ero scapolo».
La sua casa di Pula quanto dista da Cagliari?
«Quaranta chilometri».
Lei è anche uno stimatissimo cacciatore. Con la sua compagnia va sui monti di Pula?
«A Pula con gli amici andiamo anche a pesca, se per quello».
Torniamo alla sua residenza. Nel 2004 la sposta da Cagliari a Pula e acquisisce sia il diritto alla extra diaria che quello al rimborso chilometrico per la benzina e per l’usura della macchina.
«Io non ho mai preso un centesimo per i rimborsi chilometrici che vanno espressamente chiesti agli Uffici del Consiglio compilando un apposito modulo. Non l’ho mai fatto, ho sempre ritenuto che non fosse necessario».
Fino a quando è stato residente a Pula?
«Finché non ho ristrutturato la casa di Cagliari, dove sono andato a vivere dopo il matrimonio».
Che anno era?
«Io mi sono sposato nel settembre del 2007, proprio a Pula, a riprova del legame forte con la cittadina. Con mia moglie abbiamo vissuto lì per diverso tempo, sino a quando non sono finiti i lavori di ristrutturazione nell’appartamento di Cagliari».
In che anno siete tornati nel capoluogo?
«Non ricordo. Ma la data precisa è agli atti, perché, ripeto, alla extra diaria rinunciai unilateralmente con una lettera protocollata negli uffici del Consiglio».
Era già cominciata la nuova legislatura?
«Davvero è impossibile che lo ricordi a memoria».
Onorevole, è tranquillo?
«Non vedo cos’altro avrei potuto fare, se non rinunciare alla extra diaria».
Potrebbe essere che la indaghino per un atto dovuto, per il solo fatto che ha cambiato residenza da Cagliari a Pula, e viceversa, durante queste ultime due legislature?
«Non conosco il lavoro dei magistrati. E se mi chiederanno qualcosa, sarò ben lieto e onorato di mettermi a loro disposizione».
Alessandra Carta