Accantonamenti, nuovo scontro aperto: il Governo impugna, la Regione attacca

Il Governo impugna la ‘manovrina’ di agosto (la legge 15 del 2019) della Giunta regionale guidata da Christian Solinas. La notizia è arrivata ieri in tarda sera dopo la riunione del Consiglio dei ministri (nella foto d’archivio): “Alcune disposizioni di carattere finanziario prevedono stanziamenti privi di copertura finanziaria, eccedendo in tal modo dalle previsioni statutarie e violando sia l’articolo 81 della Costituzione, sia il principio di armonizzazione dei bilanci pubblici di cui all’articolo 117 della Costituzione”, spiega il comunicato stampa diramato da Palazzo Chigi.

Tradotto: i 285 milioni che la Corte Costituzionale aveva stabilito spettare alla Sardegna, secondo il Governo non possono essere iscritti nel bilancio a copertura del disavanzo in sanità, come stabilito dalla legge appena impugnata. Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia ha anche annunciato di voler convocare, con urgenza, il tavolo tecnico-politico, per “definire insieme al ministero dell’Economia e delle finanze e alla Regione Sardegna i termini del nuovo accordo bilaterale in materia di finanza pubblica, sulla base delle statuizioni della sentenza della Corte Costituzionale del 2019”.

La notizia dell’impugnazione non è stata gradita dai vertici della Regione e immediata è stata la replica. L’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino non ha usato mezzi termini: “Se pensano di intimidirci, si sbagliano di grosso – ha esordito -. La Regione vanta un credito liquido ed esigibile nei confronti dello Stato centrale e siamo pronti a farlo valere con tutti i mezzi a disposizione, pignoramenti compresi”.

LEGGI ANCHE: Accantonamenti, Solinas dal ministro: “C’è la volontà politica per un accordo”

Fasolino ricorda la sentenza favorevole della Consulta: “I 285 milioni sono previsti nel nostro bilancio per il semplice fatto che sul punto la Corte Costituzionale si è già pronunciata con estrema chiarezza”. E ancora: “Chi è venuto a Cagliari due settimane fa per promettere una soluzione e poi ha dichiarato guerra alla Sardegna? Non abbiamo tempo da perdere con le piroette del presidente Conte, abbiamo una Finanziaria da approvare, con risorse adeguate alle funzioni attribuite alla Sardegna. Se il Governo continua a negare la firma dell’accordo o tenterà di spuntare soluzioni al ribasso, se la vedrà con noi – ha concluso Fasolino- in tutte le sedi politiche e giurisdizionali”.

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