**Difesa: M5S e Avs in piazza contro riarmo, Conte ‘è follia, c’è un popolo che dice no’**

Roma, 21 giu. (Adnkronos) – Sul corteo che si snoda sotto la calura torrida del sabato romano, arriva a sorpresa la ‘benedizione’ di Pietro Parolin. “Bene che ci sia una mobilitazione generale per evitare la corsa al riarmo”, ha detto il cardinale. In piazza oggi a Roma c’erano oltre 400 associazioni e decine di migliaia di persone a dire no al riarmo innanzitutto, ma con lo sguardo rivolto a Gaza e ora al nuovo fronte in Iran. Bandiere palestinesi e bandiere della pace. Qualche coro antisionista e Bella Ciao. E c’era anche la politica in piazza: M5S e Avs presenti con il leader Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.

Il Pd no. Elly Schlein è in Olanda al congresso del GroenLinks (Sinistra Verde) e del PvdA (Partito del Lavoro). I dem non hanno aderito alla piattaforma della manifestazione ma al corteo hanno sfilato alcuni esponenti ‘a titolo personale’. C’erano gli ‘indipendenti’ eletti in Europa Marco Tarquinio e Cecilia Strada, Sandro Ruotolo e poi i deputati Paolo Ciani e Arturo Scotto. Ma se sulla difesa le posizioni sono distinte, Pd con M5S e Avs ritrovano la compattezza su Gaza: oggi è stata presentata una mozione unitaria per chiedere la revoca della collaborazione militare con Israele, firmata dai leader.

E’ una contraddizione che il Pd non sia alla manifestazione? Chiedono i cronisti a Conte. Il leader M5S non enfatizza le distinzioni. “Non fate a me queste domande. Fatele al Pd. Io non entro in campo altrui. Diciamo che queste battaglie sono troppo importanti, le abbiamo allargate anche con respiro europeo, e poi abbiamo firmato la mozione unitaria e il Pd c’è stato. Io sottolineo anche i passi congiunti e positivamente compiuti insieme”. E Fratoianni: “Non è che ogni volta dobbiamo discutere su chi c’è chi non c’è. Oggi quello che non stona è una piazza grande, piena di persone che con grande forza, dignità, coraggio e chiarezza dicono basta col riarmo, con la guerra e col genocidio”. Per Conte è “un popolo” quello che dice no al riarmo, “la stragrande maggioranza” degli italiani.

“Questa piazza ha un precedente: il 5 aprile – dice Conte- centomila persone che hanno detto no a riarmo e lo riaffermano ancora oggi. C’è un popolo, la stragrande maggioranza, che dice che questa corsa al riarmo è folle. È folle contribuire all’escalation militare, mentre invece si tagliano fondi al welfare”. Il leader M5S rilancia poi l’appuntamento all’Aja del 24 giugno in concomitanza con il vertice Nato. “Abbiamo lanciato un appello per tutte le forze politiche europee che condividono questa nostra valutazione: è folle questa corsa al riarmo, all’escalation militare. Creeremo con gli altri leader delle forze europee che condividono questa nostra visione, un confronto permanente e una rete per contrastare sul piano politico europeo e internazionale questa corsa al riarmo”.

A quell’iniziativa, rivolta comunque ai leader europei, non ci saranno Pd e Avs. “Ogni iniziativa è utile, noi però -argomenta Fratoianni- la settimana prossima costruiremo ulteriori iniziative contro il riarmo e contro l’ennesima guerra scatenata da Benjamin Netanyahu, oltre a quella di Gaza che nessuno può tentare di oscurare”. Di qui la mozione unitaria anche per tenere viva l’attenzione su Gaza. Spiega Conte: “Diciamo no al genocidio in corso a Gaza e non ci lasciamo distrarre dagli attacchi che il criminale Netanyahu sta conducendo in Iran”.

E Angelo Bonelli chiama in causa il governo Meloni: “Giorgia Meloni ha umiliato l’Italia. Non esiste più una politica estera della Repubblica italiana. Esiste una politica estera in Italia di Trump e Benjamin Netanyahu. Facciamo quello che dicono loro” ed è “inaccettabile la complicità rispetto al dramma, alla pulizia etnica che sta avvenendo a Gaza”.

I dem che hanno partecipato oggi al corteo di Roma, rivendicano l’adesione alla piazza. ”Bella, plurale e pacifica. Come era ampiamente prevedibile”, dice Arturo Scotto che rispetto alle critiche arrivate da colleghi di partito sulla presenza alla manifestazione, osserva: ”Era giusto essere qui, dove tantissime reti sociali, associazioni, organizzazioni non governative hanno chiesto di cambiare radicalmente la tendenza dell’Europa a imboccare la via del riarmo e non della difesa e dell’estensione del modello sociale. E’ un popolo che vuole un’Europa più assertiva sul piano diplomatico e non complice di una nuova stagione di guerre”.

E quindi Cecilia Strada che posta sui social una foto dal corteo: “Con 500 associazioni e organizzazioni della società civile per uscire dalla logica della guerra. Fermare la corsa al riarmo, fermare il genocidio in Palestina, recuperare la nostra umanità. Ricominciare a pensare che la guerra globale non sia un inevitabile destino, ma un sistema che si può smantellare”.

Enrico Borghi di Italia Viva non la vede così: “C’è chi, come oggi in quel di Roma, pensa che tutto si possa risolvere con una bella sfilata di un pacifismo comodo che nella realtà ci rende solo deboli e indifesi. E’ per salvare e tutelare i nostri valori che serve una difesa europea moderna. Negarlo significa complicità o immaturità di governo”.

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