Programmatori “in erba”: nasce il terzo CoderDojo dell’Isola

È nato il terzo club “Coderdojo” in Sardegna, dopo quello di Cagliari e Quartu Sant’Elena arriva quello del Guilcer, nella zona centrale. Il club si pone l’obiettivo di insegnare gratuitamente l’informatica e la programmazione ai più piccoli in modo divertente e ludico e si ispira al movimento internazionale Coder Dojo nato in Irlanda nel 2011.

L’inaugurazione è prevista per dicembre e quasi immediatamente partiranno gli appuntamenti con i ragazzi della zona del Guilcer che comprende i comuni di Abbasanta, Aidomaggiore, Boroneddu, Ghilarza, Norbello, Paulilatino, Sedilo, Soddì e Tadasuni.

Il termine “Coder” viene dall’inglese e vuol dire “colui che scrive il codice”, mentre il “Dojo” è un termine giapponese che indica la scuola di arti marziali. Dunque il “CoderDojo” è una palestra per programmatori, con un carattere giocoso.

La mappa. In Italia sono attivi dal 2012 e oggi si contano oltre e 135 movimenti. In poco tempo il bel paese si è conquistato il terzo posto dopo gli Stati Uniti d’America, che ne vanta 172, e l’Irlanda, che ne possiede 170. A distanza di due anni sono arrivati anche in Sardegna, il 15 marzo 2014, quando a Cagliari si è tenuto il primo laboratorio di creatività informatica. Ogni Dojo organizza le proprie attività senza scopo di lucro, rispettando le indicazioni della Charter internazionale stilata dalla Fondazione Internazionale CoderDojo. Le attività di formazione ruotano intorno al gioco, lo scambio reciproco ed il peer learning, secondo l’unica regola fondamentale di ogni dojo: Be Cool.

Tantissimi sono i bambini che hanno già partecipato agli incontri italiani del movimento, imparando ad utilizzare linguaggi di programmazione come HTML, Javascript e CSS, creare piccoli videogiochi con Scratch e programmare hardware con Arduino. Anche in Sardegna sono numerosi i bambini coinvolti e oggi potranno partecipare anche quelli che vivono nella zona del Guilcer, impareranno a creare videogiochi, video animati, programmi e pagine internet ma avranno anche la possibilità di imparare anche storia dell’informatica.

L’idea del coderDojo Guilcer è nata casualmente. Ci ha raccontato Matteo Ena: “Navigando su internet ho trovato la notizia che un gruppo di ragazzi si riuniva per insegnare la programmazione ai bambini e faceva parte di un associazione, il coderDojo, un movimento internazionale, basato su tecnologie open source, con varie sedi in tutto il mondo, ma le più vicine nella mia zona erano Cagliari e Quartu, quasi a due ore di macchina. In quel momento contattai Giulia Scanu e Sara Broi per proporle di crearne una anche nella zona del Guilcer”. Ha aggiunto “L’obbiettivo che ci poniamo è sensibilizzare i più giovani e genitori alle tecnologie che ora si possono trovare ovunque, far divertire i bambini e ragazzi spiegandoli il mondo della programmazione cercando di stimolare la creatività e lo spirito del lavoro di squadra, che sta alle basi di ogni comunità”.

Alessandro Ligas

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